La Lottomatica è da promuovere a pieni voti
Myers merita un bel nove in pagella, otto a squadra e società. Bocciati i designatori arbitrali
Un bell' 8 va a tutta la Lottomatica, dal presidente Toti, al tecnico Bucchi, alla squadra (ad eccezione di Carlton Myers) via via fino al fido magazziniere Ferdinando. Nessuno aveva chiesto loro nulla ad inizio stagione se non di far innamorare di nuovo la città. Operazione riuscita, con l'aggiunta, scusate se è poco, dell'Eurolega e della semifinale. Merita 9 Carltonmyersèilnumerouno. E' il più forte giocatore italiano, lo sarà ancora per qualche anno. Che fortunatamente trascorrerà ancora vestendo la canottiera giallorossa. Altro 8, questa volta per il pubblico capitolino. Ha trascinato per mano la squadra, da tre mesi a questa parte, nella lunga ed entusiasmante cavalcata. Pronti a dimezzare il voto se alla prima della prossima stagione si presenteranno ai botteghini del PalaEur (6 d'incoraggiamento alla prossima riapertura) i soliti 1.500. 3 ai designatori arbitrali della Fip. L'effetto dei bagordi di Alassio non è stato ancora smaltito. Nel terzetto che oggi dirigerà gara-1 c'è terminator Lamonica, premiato evidentemente per aver consentito a Skelin di mandare all'ospedale Jenkins, regalando fiato alle speranze fortitudine. Ma Lamonica, assieme ai colleghi Cazzaro e Reatto, merita un bel 7. Per aver candidamente continuato ad ammettere i propri limiti nel dopopartita. Incontrato da un gruppo di giornalisti nella Pizzeria «Al Vignola», limitrofa all'impianto di Viale Tiziano, ha dichiarato: «è stato Jenkins a buttarsi a corpo morto contro Skelin». Chissà se qualcuno un giorno, intenerito, gli mostrerà pietosamente il filmato dove il centro croato per entrare in contatto visivo con il play della Virtus ed abbatterlo, compie due scivolamenti difensivi laterali (blocco in movimento, dal regolamento tecnico Fip, voto 7). Molti giornalisti romani si chiedono ancora chi sia il signore della Skipper in tuta e t-shirt grigia che alzatosi alla fine dell'incontro li ha insultati pesantemente mentre rientrava negli spogliatoi. 3 a lui e alla sua maleducazione. 8 però al prestigioso collega, capello brizzolato, baffi e aplomb all'inglese, bloccato da alcuni temerari (7 al loro coraggio) mentre tentava di capirne le ragioni. Per chiudere, un altro bell' 8 a Piero Bucchi. La sua telefonata, il giorno dopo l'amara eliminazione, a tutti i giornalisti romani per un personalissimo grazie conferma quanto già si sapeva. Acume tattico e buona educazione possono andare, per fortuna, perfettamente a braccetto.