La Pennetta esce di scena
Infatti la sua avversaria, l'ungherese Petra Mandula, era classificata dieci posti dietro di lei (75 contro 65) ed appariva quindi alla portata della nostra giocatrice, che aveva appena battuto l'americana Raymond, numero 24. Ora se tutti gli incontro di tennis si risolvessero nel pieno rispetto dei pronostici e dei numeri, questo sport sarebbe meno affascinante, tuttavia la deludente sconfitta subita dalla Pennetta (6-2, 6-4 in 68 minuti) impone, superata la rabbia per la grande occasione mancata, qualche riflessione. Un vantaggio di 2 a 0 sia nel primo che nel secondo set non è stato sufficiente a dare alla ragazza di Brindisi la fiducia di cui aveva bisogno. Al contrario Flavia ha lasciato l'iniziativa alla sua avversaria, le ha consentito di scegliere il momento in cui piazzare la palla corta, ha sbagliato troppo ed alla fine si è rassegnata alla sconfitta perdendo gli ultimi due giochi in un baleno. Un vero peccato perché la partita era possibile sulla carta ed è sembrata ancora più possibile sul campo. Forse la Pennetta ha avvertito la pressione di un'occasione incredibile perché trovare la Mandula al terzo turno ed eventualmente la Rubin o la Granville al quarto è come vincere una lotteria. Il torneo delle italiane rischia di concludersi oggi, allo scadere della prima settimana perché Silvia Farina appare chiusa contro Venus Williams mentre Rita Grande, pur avendo qualche probabilità in più di fronte alla bulgara Magdalena Maleeva, non va certo in campo da favorita. L'incontro migliore della giornata lo hanno giocato ieri, sul campo centrale, Agassi ed il belga Malisse, un giocatore che ancora non è riuscito a tradurre in risultati il suo grande talento. Anche se Agassi ha vinto in tre set la partita è stata abbastanza equilibrata oltre che spettacolare ma l'ha decisa la maggiore capacità del campione di giocare meglio i punti importanti. Ricordate l'olandese Verkerk, il giocatore che da semisconosciuto vinse in febbraio il torneo di Milano ? Sembrava destinato, per la potenza del servizio, a far bene solo sulle superfici veloci invece già al Foro Italico aveva dimostrato di giocar bene anche sul rosso. Qui ha già battuto il peruviano Horna (vincitore di Federer) e ieri l'americano Spadea. L'Argentina si è già assicurata un posto nei quarti avendo portato al quarto turno, uno contro l'altro, Zabaleta e Coria. Non ce l'ha fatta invece Juan Ignacio Chela che pure è stato in vantgaggio per 3 a 1 nel quindo set contro Moya, uno dei favoriti. Nel singolare femminile c'è stata la solita razione di incontri senza equilibrio. Serena Williams ha liquidato con un doppio 6-0 l'austriaca Schett, Justine Henin è stata appena un po' più generosa (6-1, 6-1) alla Randriantefy, la più forte tennista mai uscita dal Madagascar.