di LUCA COLANTONI PERPLESSITÀ.

Ieri è stata la giornata delle spiegazioni, ma diversi mugugni si sono sentiti nello spogliatoio di Trigoria dove, prima dell'allenamento, squadra e tecnico hanno ricevuto la visita di quel comitato incaricato di illustrare le modalità della decurtazione degli stipendi. Questa dovrebbe essere la prima fondamentale tappa per il risanamento del bilancio societario. Che non sarebbe stato un lavoro semplice si poteva intuire, ma non è sembrata iniziare con il giusto viatico questa avventura della speciale commissione composta dal diesse Baldini, il dottor Rotunno e l'Avvocato Conte i quali, dopo solo trenta minuti di colloquio, già erano di fronte al primo ostacolo. Seppur storcendo il naso, la disponibilità dei giocatori ad aiutare la società a risollevarsi ci sarebbe pure, ma a patto che prima vengano pagate delle spettanze arretrate. Uno dei tasti dove i giocatori al completo hanno fatto fronte comune, sembra essere uno solo, ovvero quel famoso premio per il raggiungimento del secondo posto dello scorso campionato. Il rischio? Quello più imminente è quello di ripetere un secondo atto del tanto discusso comunicato post scudetto, ovvero rendersi protagonisti di una forte presa di posizione. E non solo: i giocatori potrebbero mandare una raccomandata alla Lega perché quel premio era stato deposito in Lega. La società fa sapere che presto salderà la pendenza. Ieri è stato il diesse Baldini ad entrare di più nei dettagli con i giocatori ribadendo che la decurtazione è stata stabilita nel venticinque per cento e che, con decorrenza immediata, saranno avviati tutta una serie di colloqui con gli atleti ed i loro procuratori. Quindi ogni giocatore verrà trattato in maniera particolare, a seconda dei casi saranno previste delle spalmature, tutto al fine di rendere il più indolore possibile il fatto di guadagnare di meno. Difficile che alla fine qualcuno si tiri indietro, ma di certo non è impossibile, e questo rappresenta il secondo fattore di rischio. Se dovesse accadere, la società si troverebbe costretta a lasciare quei giocatori liberi di accasarsi dal miglior offerente. Non è il caso di Totti, blindatissimo, ma può essere, ad esempio quello di Samuel al quale in tempi non sospetti gli era stato promesso un forte aumento. Ma l'effetto di un rifiuto potrebbe aprire scenari devastanti con altri nomi altisonanti pronti a fare le valige. Non Emerson al quale verrà allungato presto il contratto con Sensi che ha già detto che il brasiliano ed altri giocatori non sarebbero comunque rientrati nel discorso riduzioni. «Sono contento, il presidente mi ha sempre trattato bene ed io cerco di fare bene per la squadra e per lui che è il responsabile. Stiamo vivendo un momento difficile, ma dobbiamo avere la forza di risollevarci. Capello? È fondamentale che rimanga, è l'unico che può avere la forza di dimostrare che questo brutto momento è solo una cosa passeggera. Ho voglia di vincere ancora».