Nell'aereo della politica tra pronostici sfottò e goliardia
La trasferta, organizzata dal segretario del Milan Club di Montecitorio, Antonio Verro, di Forza Italia, è cominciata ieri alle 13.30 con un appuntamento davanti a Montecitorio dove due pullman attendevano i 100 viaggiatori illustri. Subito, già sul pullman, sono cominciati gli sfottò fra le due tifoserie: infatti a un nutrito gruppo di milanisti si è aggiunto un più piccolo gruppo di eccellenti tifosi juventini. I milanisti infieriscono scherzosamente sui colleghi juventini: «tu che sei bianconero - dicono a Nitto Palma - sarai cacciato da Forza Italia: nel partito di Berlusconi vogliamo solo rossoneri». «Vorrà dire - replica immediatamente Palma - che farò il mio ribaltone e chiederò asilo ai «bolscevichi», se vogliono un bianconero». «Noi siamo veri liberal - è pronto a rispondere il diessino Luigi Ulivieri, di sicura fede juventina - nel calcio lasciamo libertà di pensiero». Ma anche i milanisti sono presi di mira e il vicepresidente del Milan Club di Montecitorio, Maurizio Lupi, è al centro dei lazzi: «con quel nome dovresti tifare per la Roma: cambia squadra». All'arrivo anche Gabriella Carlucci con il marito Marco, accompagnati da una maxibandiera bianconera. I milanisti insorgono: «noo!, non solo ti diamo il passaggio ma ora ci srotoli la bandiera sotto il naso. Gabriella non ti facciamo salire». Il piemontese Guido Crosetto, con i suoi due metri e i suoi 140 chili difende la collega che però diligentemente arrotola la bandiera. All'aeroporto però, da sotto il giubbetto del marito compare una maglietta di Ciro Ferrara con tanto di dedica. Sull'aereo ci sono anche Clemente Mimun e Piero Vigorelli, che fanno un capannello col deputato leghista della Commissione di vigilanza Rai Davide Caparini. Parlano di Rai? Nemmeno per sogno, ma di formazioni. Per qualche ora la politica non esiste. Allo stadio Gabriella Carlucci e il marito Marco non riescono a trattenere la propria fede calcistica e arrivano all'Old Trafford con la maglia bianconera in bella mostra. Li vedono i tifosi milanisti che riconoscono l'onorevole-soubrette e anzichè contestarla si fanno fotografare con lei.