«Servirà una gara formato Real La stagione può diventare fantastica»
Marcello Lippi è concentrato come i tre bianconeri che entrano nella sala delle conferenze Uefa. Il viareggino che in un anno è passato da minestra riscaldata a salvatore della patria (bianconera), culla un sogno. Vincere scudetto e Champions, e non fa nulla per negarlo. «La nostra è una stagione grandiosa che può diventare fantastica vincendo in questo stadio, ma anche se dovesse andar male, non cambierebbe la qualità della nostra annata». Davanti c'è il Milan, che partita sarà? «Gara sicuramente aperta, dove non ci sono favoriti. Sarebbe sciocco pensarlo. In campionato abbiamo vinto una partita a testa anche se questa vale molto di più». Quanto di più? «Vale un mondo per il calcio italiano. C'è una gran voglia di far ricredere chi dava il nostro calcio in crisi, ma noi abbiamo risposto sul campo. E poi credo che noi come Juve siamo in debito con la Coppa. Dal '94 ad oggi abbiamo giocato tre finali e ne abbiamo vinta una sola, per cui....». Che Juve sarà? «Ci vuole una Juve Real. Il Milan come tipologia di gioco e possesso palla, si avvicina molto al Real. Ripetere quella partita, con quella stessa intensità e concentrazione, sarebbe davvero il massimo. Sì, credo che dobbiamo giocare così». Juve tutta muscoli rispetto ad un Milan tutta qualità? «Ho letto quanto è stato scritto, ma non mi offendo se mi dicono che siamo una squadra muscolare, anzi lo ritengo un complimento, ma abbiamo anche un livello tecnico altissimo. Quanto a Meesserman (coordinatore sanitario del Milan che avrebbe rilasciato una intervista ad un quotidiano di Bruxelles smentita dal club rossonero, ndr), dico che quando le persone aprono la bocca è come se mostrassero la carta d'identità. Io la mia non gliela mostro, non gli rispondo». Torniamo alla partita: le sue scelte di formazione dipendono dall'atteggiamento del Milan? «Assolutamente no. Ho idee chiare e in testa varie soluzioni. Il Milan ha qualche problemino, l'ho letto anch'io, ma la mia squadra non dipende certo dalle scelte di Ancelotti. Noi stiamo tutti bene. Ho portato con me 23 giocatori ma me ne manca uno che per me è importantissimo». Quanto pesa l'assenza di Nedved? «Ci manca tanto, è uno importante, ma in questa stagione abbiamo sopperito ad assenze prolungate come quelle di Trezeguet, Del Piero, ancora Trezeguet, Tudor. Pavel ci manca, ma in una partita sola si può sopperire anche alla sua assenza. Dobbiamo farlo - conclude - non abbiamo scelta».