«Decisivo il gioco di squadra Siamo pronti e senza stress»
Tutto in una notte. Pensieri che affollano la mente, rivincite. Juventus-Milan è molto di più di una finale di Champions League. È la grande rivincita del calcio italiano dopo il flop degli ultimi anni, la voglia di regalare una notte di campioni, per far ricredere il mondo e di cui andar fieri per l'eternità. Ma c'è anche da scolpire un nome nell'Albo d'oro. E allora ecco che i pensieri si amplificano. Lo chiamano il perdente di lusso, un'etichetta che gli hanno appioppato dopo le due stagioni alla Juve, due secondi posto ed una prematura eliminazione in Champions che hanno portato al divorzio dalla Juve. Carlo Ancelotti non ha dimenticato, come non ha dimenticato Pippo Inzaghi di essere stato scaricato in fretta dal club al quale aveva dato tutto. Ancelotti e Inzaghi, nei loro nomi c'è anche la rabbia, la voglia di prendersi una sonora rivincita sul passato. E alzare quella coppa. Ancelotti, dica la verità: pagherebbe del suo per battere la Juve e prendersi la rivincita? «A me interessa solo vincere questa partita, quello che pensano gli altri un po' meno. Spero di farli ricredere». Cosa significa questa finale? «Per il Milan è iniziato un nuovo ciclo con il lavoro e la riorganizzazione che abbiamo avviato quest'anno. Vincere la Champions sarebbe un passo in avanti in questo processo, ma una eventuale sconfitta non cambierebbe le cose». Come sta il Milan? «Direi bene. In confronto al derby e alla tensione che ha preceduto la partita, questa mi sembra una passeggiata di salute. Vedo la squadra convinta, tutti hanno lavorato bene e hanno dimostrato di essere pronti per la partitissima». Che effetto fa giocare all'estero questa finale tutta italiana? «È un motivo d'orgoglio per il nostro calcio. Il nostro è un calcio con determinate caratteristiche, attento a tutte le fasi di gioco. In altri paesi è diverso, ma noi non dobbiamo vergognarci del nostro calcio e avere portato in semifinale tre squadre è un motivo di orgoglio». Chi vincerà? «Credo che la partita sarà decisa non dalle individualità, ma dal gioco di squadra e dalle capacità di imporre il proprio gioco sull'avversaria. Conosciamo bene la Juve come loro conoscono noi. Sappiamo solo di giocare contro una fortissima Juve, una squadra solida che può far gol a tutti in qualsiasi momento. Non si arriva qui per caso. Il resto, lo vedremo sul prato dell'Old Trafford». Mas. Cic.