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Giro d'Italia Nella cronometro la maglia rosa guadagna 39'' su Garzelli

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Quel minimo di cautela d'obbligo quando si tratta di casi sportivi ci trattiene dall'esprimere ufficialmente quella che è comunque un'intima convinzione: il Giro, che poteva riaprirsi con la cronometro di Bolzano, si è invece quasi chiuso, grazie ad una prestazione eccezionale della maglia rosa che, lungi dal perdere dal suo rivale Garzelli, gli ha rifilato altri 39" di distacco, portando così il suo vantaggio in classifica a 1'58". Nell'ultima settimana ci saranno ancora due arrivi in salita e una crono, a Milano; se Simoni guadagna in montagna, come finora ha quasi sempre fatto, può correre la crono finale con una gamba sola. Ma anche se sulle Alpi Piemontesi si difende soltanto, avrà pur sempre quasi due minuti di vantaggio da amministrare, ed è impensabile che li perda nei 33 chilometri contro il tempo che chiuderanno il Giro. Garzelli si può quindi mettere l'anima in pace? Sì, se non ha in canna un colpo ad effetto, un'impresa in montagna che gli permetta almeno di dimezzare il distacco. Vedremo. Ieri il varesino è partito molto forte, tanto da dare l'impressione di poter davvero superare Simoni in classifica. Ma la sua spinta propulsiva si è esaurita dopo i primi 10 chilometri (in cui aveva accumulato un margine di 19"), mentre la maglia rosa, che procedeva regolare, prima gli rosicchiava quel vantaggio e poi, contro ogni pronostico, lo distanziava a sua volta. Nel giorno (l'ennesimo) dello splendido Simoni, arrivano anche un paio di altre interessanti sentenze. La prima riguarda Aitor Gonzalez. Lo spagnolo ha vinto la cronometro in maniera più netta di quanto ci si aspettasse e si segnala come protagonista della terza settimana di gara, nella quale si testerà a fondo per prepararsi al meglio in chiave Tour, dove sarà il primo rivale di Armstrong, pur con poche possibilità di precedere il texano a Parigi. Sarebbe stato tra i migliori anche al Giro, se non si fosse presentato al via in ritardo di condizione, pagando salato sul Terminillo quest'errore di programmazione. La seconda sentenza riguarda Yaroslav Popovych, 23enne ucraino che farà piangere i tifosi italiani negli anni a venire: ieri è stato bravissimo, scavalcando in classifica Noè. È terzo, può conservare il posto sul podio, e in prospettiva è uno dei più forti corridori in circolazione. Oggi, intanto, tornano di scena i velocisti (Arco-Pavia, 207 km).

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