Ancelotti, il dubbio in porta
Siamo a -2 dalla sfida dell'Old Trafford, quellache assegnerà il titolo di campione d'Europa. Sale la febbre di questa sfida tutta italiana tra Juvewntus e Milan, ma salgono anche ansia e timori. Prendete il Milan. Ancelotti e Lippi non sono ancora alla pretattica, ma il milanista qualche problema serio se lo porta dietro. Ed è il primo dei problemi, perché nel tentativo di parare un tiro di Shevchenko, Abbiati ha rimediato una forte botta al quinto dito della mano destra. Nulla di grave, soltanto una contusione, ma Ancelotti all'ingresso in campo del medico, era bianco come un passeggero dopo una traversata con mare forza 8. Il tutto senza dimenticare che un problema alla mano ce l'ha anche Dida, per cui facile intuire cosa sia passato per la mente al tecnico milanista. Ancelotti si porterà dietro almeno fino a domani un altrodubbio, perché oltre al portiere (ma Dida dovrebbe essere regolarmente in campo dal 1'), il tecnico deve valutare se schierare subito Rui Costa oppure dare spazio ad Ambrosini. È un Milan teso, ma chi non lo sarebbe a poche ore dalla partita della vita. Scalpita Pippo Inzaghi e promette scintille Shevchenko dopo una stagione contrassegnata da evidenti singhiozzi, minati da continui infortuni che non ne hanno esaltato appieno le possibilità di espressione. «Ora però sto bene, sono pronto e ho ritrovato la fiducia. L'importante è giocare uniti perchè solo così si può battere la Juve». Non stanno meglio i bianconeri. Lippi che deve sostituire il giocatore che più di ogni altro l'ha trascinata verso questa finale e verso la conquista del 27esimo scudetto, quel Pavel Nedved che continua a non darsi pace e che vuole sedere in panchina per caricare i compagni. Lippi non ha ancora deciso, ma sa di poter contare su un gruppo unito, compatto che può sopperire anche alla mancanza di una stella qualce Pavel Nedved. Per compensare l'assenza del ceko, il viareggino potrebbe optare con Camoranesi a destra, Zambrotta a sinistra e Davids per Tudor. Ma questo lo vedremo domani. David Trezeguet è uno che alle finali ci è abituato e pure a suon di gol. Ne sa qualcosa l'Italia di Zoff battuta proprio da un eurogol del transalpino nella finale degli Europei 2000 in Olanda e Belgio. Il francese, anch'egli come Shevchenko reduce da una stagione tormentata, s'è rifatto sotto nell'ultimo scorcio distagione. Ha lavorato sodo ventre a terra per recuperare e per presentarsi in grande forma a questa finalissima. E le sue parole sono già un monito per i rossoneri. «Il Milan va aggredito, come abbiamo fatto in campionato nella gara giocata al Delle Alpi, per metterlo in difficoltà e costringerlo all'errore. Non dobbiamo trascurare il benché minimo particolare. Vincerà chi ha più voglia di vincere. E noi - assicura il francese - ne abbiamo davvero tanta». La missione Champions League parte ufficilamente nel primo pomeriggio di oggi, con due voli distinti, da Malpensa e Caselle. Domani entrambi i club si alleneranno in mattinata sul prato dell'Old Trafford. Poi, ancora una notte per dissipare gli ultimi dubbi di Lippi ed Ancelotti perché al risveglio sarà già Juventus-Milan.