GIRO D'ITALIA: A MAROSTICA LO SPEZZINO VINCE LA SUA QUARTA TAPPA, IL VARESINO ROSICCHIA 8 SECONDI ALLA MAGLIA ROSA

È un'edizione speciale, piena di sorprese e colpi di scena, nella quale se ci si distrae un momento si rischia di perdersi degli snodi importanti e spettacolari. Prendiamo la tappa di ieri: incastrata tra il terribile Monte Zoncolan e le Dolomiti di oggi, la Pordenone-Marostica avrebbe dovuto essere una sorta di trafserimento, in cui lasciar spazio a qualche comprimario che avesse voluto provare a farsi vedere sulla Rosina, la salita che ha punteggiato i tre giri del circuito conclusivo. Invece ci ha pensato nientemeno che Stefano Garzelli a rendere insolito il finale. Sul passaggio successivo il secondo in classifica è scattato, con l'intento di portare via un gruppetto da regolare in volata; tentativo da applausi, se non fosse che Simoni, inesorabile, ha subito preso la ruota dell'attaccante, riportandolo a più miti consigli. Da un gruppo frantumato dall'azione dei duellanti, è emerso quindi Pantani, che si è portato in testa insieme a Frigo, e subito dopo lo stesso Frigo ha allungato da solo, mentre alle sue spalle si è formato un plotoncino di tredici uomini comprendente tutti i migliori della classifica. Su Frigo sono rinvenuti Totschnig e, ai 3 chilometri, Gasparre; essendo quest'ultimo molto veloce, la Fassa Bortolo ha abbandonato i sogni di vittoria con Frigo e si è messa a lavorare per Petacchi, che aveva salvato le ruote sulla Rosina. E in effetti lo spezzino in maglia ciclamino ha stravinto lo sprint, battendo Bennati e Garzelli, che ha voluto conquistare 8" di abbuono per avvicinarsi a Simoni. Oggi si ragionerà in termini di minuti: Rolle, Valles, San Pellegrino e l'arrivo dell'Alpe di Pampeago sono lo spartito su cui si dipana il tappone dolomitico. Tocca agli interpreti suonarlo al meglio.