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La Lottomatica vola in semifinale Straordinaria prova di Myers

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E invece aveva ragione Bucchi, niente crisi atletica per la Lottomatica ma solo problemi mentali, cancellati in quarantott'ore per il netto successo 92-105, griffato da quell'unico, eccezionale, inimitabile, fuoriclasse che risponde al nome di Cartlon Myers, che regala una storica semifinale, che mancava dal campionato 1991/92. Chissà se si saranno pentiti i napoletani per quello sbeffeggiamento finale di martedì al Palazzetto, che ha fatto riemergere di prepotenza l'orgoglio sopito dei campioni. Palla a due e si è iniziato da dove si era finito martedì scorso a Roma, cioè con un tiro da tre punti del ritrovato Michelino Penberthy. Un bel brivido deve essere corso sulla schiena di Piero Bucchi, ma l'immediata replica dai 6,25 di Myers ha fatto capire che la Roma bloccata di quarantott'ore prima era solo un ricordo. Tanto è vero che il secondo dei dieci tiri dalla lunghissima poi realizzati dalla Lottomatica nei primi 20', questa volta del professor Parker, ha regalato il primo vantaggio giallorosso dell'incontro sul 5-6. Più che una partita di playoff si è andati avanti quasi come fosse uno scrimmage infrasettimanale. Spesso flebili le difese, il più delle volte bravissimi gli attaccanti, da entrambe le parti, come se la pressione di una quarto di finale di un playoff non dovesse appartenere a questo incontro. Le gambe di Myers hanno ripreso a girare come nei giorni migliori, ma alle iniziative del moro di Roma ha sempre risposto un ispiratissimo Penberthy. Chi in realtà ha faticato un bel po' a carburare è stato Jenkins. Tanto che Bucchi, esasperato dall'ennesima scempiaggine del suo presunto play l'ha richiamato in panchina sul 17-16 per Napoli chiedendo a Bonora una regia più lucida e al servizio dei compagni. Si è andati avanti a strappi, 23-24 al 10', con Napoli che al 1' del secondo quarto ha provato, sempre con Penberthy, ad allungare (28-24). Ma uscito dalla panchina Righetti non ha tremato e le sue iniziative dall'arco hanno rispedito avanti la Lottomatica sul 30-33. Nuovo aggancio partenopeo sul 35-35, grazie a Greer, e, pur con Myers in panca per un cervellotico terzo fallo fischiato dal mediocre Cerebuch, Roma ha allungato. Perché dopo il letargo s'è svegliato Jenkins, che ha ferito dalla lunga assieme a Righetti spedendo Roma avanti al giro di boa di sette lunghezze, 47-54. Un po' di brividi iniziali, un 0-4 che ha riportato Napoli a ridosso dei ragazzi di Bucchi sul 51-54. Poi Roma ha raccolto le proprie forze, nonostante i continui fischi contrari del cabarettistico terzetto arbitrale, ed è volata. Per merito della difesa targata Bucchi e dell'attacco targato Myers. Carlton ha umiliato chiunque gli si è piazzato davanti chiudendo con un bottino che è il suo record romano (40 punti) e che resterà scritto nella storia della Virtus. Punti da tutti, Tonolli, Righetti, Tusek e chiunque s'è voluto unire alla festa. Ora si pensa alla semifinale contro la Skipper Bologna (che ha fatto fuori Cantù). Gara-1 è in programma martedì prossimo al Palazzetto.

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