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Oggi nuovo contatto con Baraldi E il tecnico si ritaglia un ruolo come il manager del Manchester

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Mancini: «Sarò il Ferguson della Lazio»

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E aspetta, magari già oggi, il fatidico «sì». L'allenatore ha deciso: secondo gli ultimi sussurri la firma sarebbe questione di piccoli dettagli, forse di ore. Anche se le garanzie tecniche dovranno necessariamente slittare per questioni oggettive, perché la Lazio, sul mercato, dovrà necessariamente autofinanziarsi. In giornata l'amministratore delegato Luca Baraldi potrebbe avere il contatto decisivo con il tecnico, dopo la riunione di martedì al De Roussie. E intanto la società ne tesse le lodi. Ieri pomeriggio Mancini si è incontrato con gli studenti universitari della Luiss per parlare di calcio, tra il suo passato di calciatore ed il suo presente di allenatore e manager. Accompagnato dal presidente Ugo Longo, il tecnico è apparso in leggero imbarazzo di fronte allo strabordante entusiasmo degli studenti. «Gli allenatori sono come gli artisti - ha dichiarato con il sorriso sulle labbra l'avvocato Longo - hanno bisogno delle tele, dei colori, della giusta luce e non essendo mai soddisfatti dei loro capolavori vanno costantemente alla ricerca della perfezione». Mancini, divertito dal paragone fatto dal numero uno laziale, non si è tirato indietro dal rispondere: «Ma allora datemi i colori, le tele, datemi tutto». Datemi tutto: ossia le conferme di Stam, Stankovic e Corradi. E il ruolo responsabile unico dell'area tecnica. «L'idea della società è quella di dare più responsabilità all'allenatore per quanto riguarda il settore tecnico. I dirigenti mi hanno offerto il ruolo di responsabile tecnico della squadra e per me sarebbe un grande onore poter ricoprire una carica così importante che ricorda quella di Alex Ferguson». Baraldi e Longo hanno tra l'altro offerto a Mancini anche la possibilità di essere il consulente tecnico sui calciatori: l'attuale allenatore laziale si presenterebbe al tavolo delle trattative di mercato avendo la possibilità di negoziare l'ingaggio degli stessi calciatori. Mancini sa di essere il punto di partenza della nuova Lazio: il tecnico, anche nell'ultimo incontro, ha chiesto garanzie ben precise ai dirigenti. La conferma di Stam, Corradi e Stankovic sono le basi di un accordo che sembra minato dalle sirene milanesi. Ma l'attaccamento ai colori laziali e le pressioni che negli ultimi giorni sarebbero arrivate dagli ambienti bancari indurrebbero Mancini a firmare il prolungamento di contratto con la Lazio. Mancio si trova di fronte ad un affare più grande di lui: il contratto in bianco offerto dalla Lazio e le costanti manifestazioni di stima dei banchieri romani, non lo lasciano indifferente. Mancini è combattuto, imprigionato tra le proprie ambizioni, l'amore per la Lazio e gli interessi di chi sta tenendo in vita una società fino a ieri sull'orlo del fallimento. L'allenatore è di fronte ad una scelta importante, ed è per questo che prima di apporre la firma che lo legherà alla Lazio nei prossimi cinque anni vuol decidere ogni dettaglio nei minimi particolari. «Dopo la fine del campionato ci siederemo intorno ad un tavolo per discutere con tranquillità» ha dichiarato ieri il tecnico al termine dell'incontro alla Luiss. Mancini sarà l'allenatore della Lazio anche il prossimo anno e avrà l'onere e l'onore di recitare - primo nella storia del calcio italiano - il ruolo del manager di calcio, dividendo i suoi impegni tra campo, panchina e scrivania. Roberto Mancini finirà con l'accettare l'incarico di responsabile unico dell'area tecnica. Forse nel contratto ci sarà un'uscita di sicurezza, una clausola per consentire all'allenatore di svincolarsi dal lunghissimo contratto. Si può essere imperatori soltanto a Roma, e la Lazio non è una seconda scelta. Mancini tutto questo lo sa e per questo è pronto a firmare.

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