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Entro il 10 giugno partirà l'aumento di capitale

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Cerchietto rosso sul calendario: da quel giorno la Lazio uscirà dall'orbita Cirio. Ieri nei confronti dell'impero agroalimentare è stata presentata istanza di fallimento da parte degli obbligazionisti e oggi, nel piano di ristrutturazione, sarà presentato un piano che prevede il rimborso dei bond per una forbice compresa tra il 15% e l'80%. Prima della data fatidica, Luca Baraldi, amministratore delegato biancoceleste, dovrà dissipare gli ultimi interrogativi. Che tradotto vuol dire stabilire in modo incontrovertibile il sovrapprezzo delle azioni con l'impero agroalimentare (dopo aver fissato la forbice tra 0,02 e 0,05) e trovare l'accordo con il fisco sulla dilazione d'un debito da circa 100 milioni. Lo scoglio più improbo è stato aggirato nel corso dell'ultimo Cda fiume, quando s'è raggiunto il compromesso con gli esponenti della Cirio. Intanto il club è in pressing su Mancini per farne il punto di riferimento imprescindibile del nuovo progetto tecnico. Allenatore-manager: la trattativa è vicina all'epilogo. La Lazio incrocia le dita e intanto cede Lopez al Valencia per 10 milioni per estinguere le pendenze relative al cartellino di Mendieta e dello stesso attaccante argentino. Il mercato biancoceleste dovrà essere autofinanziato: il Milan continua a chiedere Stam, l'Inter preme per Stankovic. Baraldi vuole blindare i gioielli per regalare al nuovo assetto azionario una squadra da Champions League. L'ingresso nella più importante manifestazione internazionale garantirà circa 10 milioni. Prima c'è un preliminare da giocare ad agosto. E un nuovo sponsor da trovare. Con Ariston e Toyota in prima fila. Fab. Mar.

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