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di TIZIANO CARMELLINI PRATICAMENTE inutile andare a Milano tra undici giorni per giocare ...

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La squadra di Ancelotti aspetta la Roma per sessanta minuti e poi l'affonda in undici: storia già vista. Complice la solita amnesia che prende la testa e le caviglie giallorosse che per mezza gara hanno menato la palla per il campo senza riuscire a passare. Ora è tutto inutile, ribaltare il 4-1 è possibile ma difficile, molto difficile. La Roma saluta anche l'ultimo obiettivo rimasto. Ora non resta che pensare al futuro... e farlo per bene. Così non si va lontano davvero. Zebina e Cafu ci sono Capello non fa sconti al Milan e la Roma che scende in campo è quella titolare con il rientro di Totti, Cafu e Zebina. Non c'è spazio per Aldair che si accomoda in panchina. Dall'altra parte Ancelotti risparmia anche Shevchenko e mette Tomasson a fare l'unica punta con Rivaldo subito dietro a fornire palloni: pochi per la verità. In difesa per i rossoneri, come da pronostico, non c'è Nesta comodamente seduto in scarpe da ginnastica in panchina. Il faccia a faccia con il rivale di sempre, Totti, non s'è visto. Milan, poi esce la Roma È di marca rossonera il primo affondo vero della partita. Arriva dopo dieci minuti di pura tattica, durante i quali le due squadre si studiano, giocano strizzate in un fazzoletto di campo e stanno più attente a non prenderle che non a darle. Al 10' il Milan si fa sotto. Zebina sbaglia posizione in copertura su Tomasson servito bene in area da Ambrosini. Inutile il tentativo di recupero del francese che riesce solo a scoordinare leggermente l'attaccante danese: il resto lo fa Pelizzoli che si oppone alla grande allo stop e tiro alzando in angolo. Inizia così la partita vera, con la Roma che prende metri e sicurezza. Dieci minuti dopo l'impressione è che ci siano solo i giallorossi in mezzo al campo: ma è solo un'impressione, con il Milan che sembra andare in affanno. Ma la squadra di Capello non svolta. Totti e Cassano show I due fantasisti giallorossi sono in serata e si vede. Totti rientra dopo quasi un mese di stop e ha voglia. Cassano, come sempre, ama fare le cose belle e difficili. La Roma cresce e al 20 Abbiati è chiamato al miracolo. Azione tutta di prima Totti, Candela che serve Cassano. Il folletto barese aspetta l'uscita della difesa rossonera, si porta la palla sul destro e prova da fuori il pallonetto all'incrocio di pali. Proprio da lì Abbiati la toglie all'ultimo istante: è angolo. Il Milan non tiene più la pressione della Roma che otto minuti dopo passa. Roque Unir non può far altro che atterrare il capitano giallorosso lanciato a rete. È proprio lo stesso Totti a sistemare il pallone da quasi venticinque metri. Sulla battuta Brocchi esce dalla barriera in anticipo e rimedia il giallo: salterà il match di ritorno. Perfetta la seconda esecuzione del capitano giallorosso che porta in vantaggio la Roma, un po' meno il posizionamento della barriera da parte del numero uno rossonero. L'Olimpico esplode, fa uno a zero. Poi è ancora e solo Roma. Dacourt ed Emerson smontano il centrocampo messo in piedi da Ancelotti e i padroni di casa ci vanno vicino di nuovo. Ci prova ancora Totti da fuori (36'), poi Cassano tenta lo show con una sforbiciata che non trova però lo specchio della porta. I due fantasisti si trovano e sullo scadere strappano la standing ovation all'Olimpico per uno scambio tutto di prima, aereo, che finisce con il colpo di testa del barese a lato di poco. Prima dei due fischi di un «rigido» Paparesta c'è solo il tempo per vedere un guizzo di Rivaldo che sfrutta l'unica battuta a vuoti di Samuel: ma la conclusione è fuori. Paparesta e il Milan Si riparte con la Roma ancora avanti a testa bassa, ma il grande lavoro dei giallorossi non si concretizza nel raddoppio a la partita cambia radicalmente. Il Milan così prende coraggio ed esce. Poi, ci si mette anche Paparesta: l'impressione è che voglia fare un po' troppo il protagonista. Così, al 16' concede ai rossoneri un rigore per fallo

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