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di DANIELE DI MARIO «QUESTA partita è lo specchio della nostra sfortunata stagione».

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Non nutre più grandi speranze di vittoria, il mister giallorosso, accusato dai tifosi, prima ancora che dalla critica, di aver sostituito Cassano, quando c'era bisogno di attaccare, e di non aver fatto uscire Emerson, acciaccato. Si difende Capello: «Ho tolto Antonio perchè stava litigando con l'arbitro. Quando gli vengono certi momenti è meglio levarlo dal campo. Emerson aveva preso solo una botta. Niente distorsioni e guai muscolari. Di solito, per malanni del genere non si viene sostituiti. Il giocatore mi ha detto di poter proseguire. Peccato solo che abbiamo preso gol proprio dalla sua parte». A rimproverare la squadra, l'allenatore della Roma non ci pensa proprio: «E che cosa dovrei rimproverare ai giocatori, di aver subito un gol su rigore e uno con una deviazione sfortunata di Zebina? I ragazzi hanno giocato un gran primo tempo. Poi, sull'1-2, eravamo sbilanciati e certi giocatori del Milan hanno i numeri per fare altri gol quando hanno spazi larghi. E così è accaduto, ma questo risultato punisce troppo una buona Roma. Loro hanno fatto quattro tiri e quattro gol. Noi abbiamo creato tante occasioni e Abbiati ha dovuto superarsi in tante circostanze. È la solita storia: creiamo tanto e non concretizziamo. Il Milan 2? Era fresco e motivato. Era meglio giocare contro i titolari rimasti a Milano». La sconfitta, per Capello, non è da attribuire all'arbitro: «Ripeto, siamo tornati a inizio stagione, nel senso che segniamo poco e subiamo tanto. L'arbitraggio però stavolta è andato bene. Paparesta ha arbitrato in modo normale. Ho solo una contestazione da fare. Nel primo tempo, sull'1-0, è stato fischiato un fallo su Cafù. L'irregolarità, a mio avviso, non c'era. Peccato, perchè eravamo in superiorità numerica, 4 contro 2». La stagione è ormai compromessa e Don Fabio non nutre più alcuna velleità di conquistare un trofeo, la Coppa Italia, tanto bistrattato a inizio anno, ma che poteva assumere un valore enorme nell'economia della stagione romanista: «A Milano andremo per onorare l'impegno, per fare una gara d'orgoglio. Noi giocheremo la nostra partita, sperando che il Milan sia distratto dal risultato dell'andata e della finalissima di Manchester». Anche Franco Sensi, uscendo dallo stadio, ha poca voglia di parlare, soprattutto del futuro. Il presidente di limita a dire: «Provo una grande amarezza. È la più brutta serata della stagione». Infine notizie sul ritiro. La Roma sicuramente non andrà nel ritiro di Irdning, in Austria. Ancora poco chiari i motivi della retromarcia, ma pare che alla base della decisione ci siano problemi contrattuali. Dopo anni di volontario esilio, quindi, i giallorossi potrebbero tornare in Italia per la preparazione estiva. Da decidere il luogo. Carlo Ancelotti, dal canto suo, sprizza gioia da tutti i pori: «Abbiamo reagito molto bene a un primo tempo davvero opaco. Ma la Roma meritava di più. La svolta della partita c'è stata al momento del rigore. Dopo aver pareggiato loro hanno rischiato di segnare il 2-1, ma siamo stati bravi a colpirli in contropiede. Adesso penso a Manchester e poi al ritorno, nel calcio non si sa mai. Però ho visto un gran bel Milan».

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