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«Il giorno più bello della mia carriera»

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«È sicuramente la vittoria più bella della mia carriera - ammette Mario con gli occhi lucidi ed il volto finalmente sereno dopo una settimana di quasi calvario - Ho finalmente raggiunto il record di Binda e allo sprint ho battuto gli altri due specialisti più forti in circolazione, McEwen e Petacchi. L'aria di casa mi ha fatto decisamente bene». In tanti avevano pronosticato potesse mollare sul Terminillo e non presentarsi nemmeno a Rieti. Il Re Leone però ha il carattere di un trentaseienne che non vuol saperne di abdicare: «Si è detto e scritto che sono vecchio e finito, eppure sono riuscito a vincere in questo modo nonostante la mia condizione non sia delle migliori. Sono arrivato al Giro appesantito dal lavoro svolto ma dopo aver ingoiato bocconi amari nella prima settimana, sto ritrovando brillantezza e colpo di pedale. Ringrazio tutti i miei compagni, che mi hanno fatto sempre sentire il loro affetto e stima: spero di poterli ripagare ancora con questa moneta». Il suo pensiero, in uno dei giorni più lieti della sua vita agonistica, va ad Adriano Dezan: «È a lui che dedico questa vittoria, ad una persona di cui si parla sempre troppo poco. Ho sempre sognato di avere la sua voce a descrivere le mie imprese: sono i telecronisti a rendere campioni i ciclisti».

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