GIRO D'ITALIA: DA OGGI SI FA SUL SERIO, INIZIANO LE SALITE

L'erta che porta fino ai 1675 metri di Campoforogna non è la più tremenda della corsa rosa, ma chiaramente spazzerà la classifica da tutti i comprimari e lascerà in ballo quei cinque o sei che poi saranno protagonisti fino a Milano. Tra questi, Garzelli sembra nettamente il più in forma, al momento, e in caso (piuttosto verosimile) di arrivo di un gruppetto, può regolare in volata gli altri. I quali sono Simoni, che fa paura ma per ora sta nascosto, Casagrande, sempre presente quando conta esserci, e forse Frigo e Aitor Gonzalez, che sono più indietro in classifica e devono già colmare un piccolo gap. Con ogni probabilità domani Petacchi lascerà la maglia rosa (malgrado il suo vantaggio su Garzelli sia di oltre un minuto, con l'arrivo in quota difficilmente avrà scampo), ma ragazzi, che settimana per lui finora! Ieri (al termine di una tappa segnata da una lunga fuga di Moreni, Zaballa e Backstedt) lo spezzino ha vinto ancora, e di conseguenza Cipollini ha perso. Ma stavolta Re Leone ha proprio rinunciato a fare lo sprint, in barba al gran lavoro svolto dal suo treno: ai 300 metri Lombardi era lì che lo lanciava, ai 150 Mario smetteva di pedalare. Il motivo l'ha spiegato Petacchi: «Avevo anticipato la sua partenza, e siccome eravamo in discesa ha capito che non mi avrebbe ripreso». La maglia rosa ha tenuto a bada lo scattante spagnolo Galvez e ha colto il suo terzo successo di tappa. Cipollini attende la sua Toscana per vincere e nel frattempo mastica amaro: «Non vado, vuol dire che sono davvero diventato vecchio». La punta d'ironia, in ogni caso, è palese.