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di RINO TOMMASI MOLTO più affidabili degli uomini, le donne stanno rispettando a grandi linee i pronostici.

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Serena ha avuto qualche problema nel primo set prima di riuscire a lacerare la ragnatela sempre fastidiosa di Conchita Martinez, che ha certamente un buon rapporto con la nostra città visto che qui ha vinto ben quattro volte e che riesce a giocar bene anche ora che ha da tempo infilato il viale del tramonto. Insomma Serena ci ha messo un po' prima di aggiustare il mirino e di imporre nel secondo set un ritmo che Conchita non era più in grado di tenere. Rispetto all'anno scorso la più giovane e più forte (dopo quattro vittorie consecutive si può dire) delle sorelle ha perso qualche chilo (dicono otto) quindi dovrebbe essere più agile ma fin che tira così forte sbagliando poco pare sia un dettaglio trascurabile. Ovviamente l'incontro più interessante di tutto il programma era quello che metteva di fronte Amelie Mauresmo e Jennifer Capriati. E' stata anche, fino a questo momento, la migliore partita del torneo . Ha vinto la francese che ha dunque confermato l'esito delle ultime tre sfide anche perché la Capriati ha il difetto di far giocare bene le sue avversarie. Jennifer, come del resto aveva spiegato il giorno prima Martina Navratilova, è la tennista che colpisce la palla meglio di tutte senza quelle rotazioni che spesso sono difficili da ammaestrare. Dopo che la Mauresmo aveva vinto abbastanza facilmente il primo set, la Capriati è arrivata per due volte al set-point sul 5 a 4 del secondo ma non è riuscita a chiudere. La Mauresmo ha servito per il match sul 6 a 5 ma ha ceduto la battuta a zero allungando il set al tie-break. Qui ci sono stati due match point per la Mauresmo, altri due set point per la Capriati fino a quando un errore di jennifer ha chiuso il match dopo un'ora e 40 minuti. Riciclato da Paris-.Match ha ottenuto un po' di attenzione un lungo servizio sulla Mauresmo che racconta peraltro cose abbastanza note e che riguardano non solo la sua carriera ma anche il suo rapporto con una omosessualità dichiarata apertamente ormai da qualche anno. Dice di avere trovato la tranquillità con la sua nuova compagna, molto più discreta di quella precedente che non perdeva occasione di farsi fotografare e di presenziare alle conferenze stampa. L'unica eccezione alle gerarchie del computer per quanto riguarda le semifinali odierne è rappresentata dalla presenza della giapponese Ai Sugiyama, numero 13 del seeding, infilatasi nel corridoio lasciato libero dalla Henin, ritiratasi, e dalla Rubin, sconfitta al secondo turno. La Sugiyama, che ieri ha battuto la slovena Pisnik, è la prima giapponese che giunge ai quarti di finale al Foro Italico dopo Kazuko Sawamatsu (1974) e la nipote di quest'ultima, Naoko Sawamatsu, (1994) si erano fermate ai quarti. C'è stato un momento, qualche tempo fa, che il Giappone aveva sette giocatrici tra le prime cento ma dopo il ritiro di Kimiko Date, la loro tennista più forte, le vocazioni tennistiche delle nipotine di Madame Butterfly sono diminuite.

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