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Una fondazione per esaltare l'orgoglio biancoceleste e diffondere, valorizzandoli, i principi dello sport.

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Già, via Borgognona. Una volta casa ufficiale della Polisportiva, oggi lussuosa dimora della sezione calcio. Destini che s'intrecciano, anzi, si fondono. L'uno nell'altro. Perché Fondazione Lazio significa integrare e compattare le forze. Il motto del nuovo organismo è «nulla è difficile se lo vuoi», perché le finalità si rintracciano nella volontà di avvicinare i giovani allo sport e di coinvolgere anche le persone anziane e quelle meno fortunate. L'ha voluto fortissimamente il vicepresidente Roberto Pessi, anima dell'iniziativa, che promuoverà il processo d'osmosi con la Polisportiva (32 sezioni) e la tifoseria. Sarà lui il presidente della Fondazione: al suo fianco il vicepresidente Marco Zilia e il segretario generale Fabio Di Marziantonio. La Fondazione coinvolgerà le fasce più deboli: istituirà un numero verde per garantire informazioni necessarie a chi vuole avvicinarsi alle discipline sportive della grande famiglia biancoceleste. Stipulerà convenzioni con i Comuni, con la Regione e la Provincia, fino ad adottare intere parrocchie, attraverso un accordo con il Csi. E qui entrerà in scena anche la Curva: i soggetti più deboli saranno portati allo stadio dai tifosi stessi, parte fondamentale nell'applicazione del progetto. Infine il Museo: la Fondazione ne vuole uno tutto biancoceleste e con l'ausilio dell'Assessore Borgna conta di riuscirci. Nella mattinata dell'orgoglio biancoceleste erano presenti, tra gli altri, il presidente Longo, Nostini, Buccioni, Della Corte, l'avv. Fiormonte. Visibilmente soddisfatto Pessi, che fissa un altro obiettivo. «Ora vogliamo tornare al Flaminio». Sintesi di sincera passione biancoceleste. Come la scelta della sede della Fondazione: Piazza della Libertà, lì, dove nel 1900 nacque un simbolo diventato leggenda. Fab. Mar.

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