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Champions League I bianconeri si giocano l'accesso alla finale di Manchester. Contro gli spagnoli si parte dall'1-2 dell'andata

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45(diretta su Italia Uno) si conoscerà il nome della seconda squadra che a Manchester si giocherà lo scettro di regina d'Europa. Testa e cuore, cioè equilibrio assoluto nell'affrontare l'avversario: la ricetta vincente di Marcello Lippi per battere il Real Madrid è abbastanza semplice, visto che la Juventus deve fare almeno un gol senza subirne. È stata una vigilia talmente piena di pathos e di significati che quasi diventa scontato parlarne, come dice lo stesso Lippi. Il tecnico si dice «teso il giusto», come per spiegare che da una parte c'è l'abitudine ai grandi eventi e dall'altra un tecnico non deve trasmettere eccessiva tensione alla squadra. Lippi è convinto che le probabilità di qualificazione sono divise esattamente a metà, ma è certo che la squadra spagnola non si farà intimorire dal pubblico: «Sono abituati da anni a platee di 100mila persona, cosa volete che gli faccia?». Però c'è fiducia, nel clan bianconero, anche questa divisa esattamente a metà con il Real: «Se ha messo molte riserve nella partita di campionato, vuol dire che tiene molto a questa partita e che ha la convinzione giusta». I tifosi bianconeri potrebbero aspettarsi una partita arrembante, ma Lippi frena così: «Le gente guarderà, capirà il nostro atteggiamento e si renderà conto della situazione. Il pubblico ci sostenga, ci porti qualcosa di positivo, ma giudichi alla fine. Se riusciremo a condire il nostro atteggiamento con intelligenza ed equilibrio, vinceremo entrambi, noi e il pubblico, altrimenti perderemo entrambi». E Zidane, come sarà acolto? «Mi auguro con applausi, perchè oltre a un giocatore straordinario, è anche una persona fantastica e se lo meriterebbe proprio. Credo che sarà emozionato». Lippi ha in mente «due o tre formazioni», non tanto in relazione alle mosse dell'avversario, ma perchè «le partite cominciano in un modo e finiscono in un altro», o meglio, ne ha in mente una base, con possibili alternative. «Sono ancora costretto a fare pretattica, perchè la fanno gli altri. A Madrid nessuno si aspettava quella formazione. Certo, il Real gioca in casa come fuori, ma c'è una differenza tra un certo schieramento e un altro». Si riferisce a Ronaldo? «Penso che se viene con la squadra non è per andare a visitare il Museo Egizio... Basterebbe anche che andasse in panchina, e dovrei tenerne conto. Comunque, con o senza Ronaldo, il Real è favorito. È esattamente la situazione opposta della finale del '98, quando eravamo favoriti noi». Per Lippi, «non sono stati difficili da gestire questi giorni», vista la portata dell'evento: «Lo scudetto, se non l'avessimo vinto sabato, l'avremmo conquistato sabato prossimo, non faceva molta differenza. E non la fa nemmeno che il Real abbia perso il primo posto. Le condizioni psicologiche di entrambi sono pari». Sarà una Juventus a organico pieno, a parte Salas e gli squalificati Iuliano e Ferrara, perchè anche Birindelli ha recuperato il leggero infortunio di sabato. Come si immagina questa partita, Lippi? «Come all'andata, ci sarà un periodo iniziale in cui il Real farà girare benissimo la palla e poi toccherà a noi premere perchè dobbiamo buttarla dentro». Intanto ci saranno almeno 15 mila tifosi bianconeri provenienti da tutta Italia. Stasera infatti saranno al Delle Alpi tifosi provenienti dalla Puglia, dalla Calabria dalla Sicilia dalle Marche dalla Basilicata e dal Lazio. Treni speciali voli charter attesi a Caselle dalla Germania, dalla Svizzera e da Londra. Tutti tifosi bianconeri con origini piemontesi e juventini.

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