«Contro Zidane la partita dei sogni»
La gioia per il titolo: «Il morale servirà per battere i madridisti»
Già, è la parola-spauracchio che i bianconeri pronunciano o pensano da una settimana. È la sfida dell'anno nei cuori di tutti, compreso quello di Nedved, che ricorda: «L'ho sognata tutta la vita, questa partita e non vedo l'ora di scendere in campo». Ma c'è tempo di parlare ancora di scudetto, di un personaggio straordinario come lui, trascinatore ma modesto, che rifiuta ancora adesso i paragoni con Zidane: «Lui è di un altro pianeta, è la bellezza del calcio, non c'entra niente con me. Si può diventare campioni pur essendo più modesti tecnicamente con l'entusiasmo e il lavoro, come è successo a me, che oltretutto ho avuto la fortuna di giocare in grandi squadre. Amo il calcio, mi diverto, a fine carriera aprirò una scuola per bambini». Ma se il Real strappasse alla Juventus la finale di Manchester, l'annata comunque vincente verrebbe ridimensionata, vista l'attesa generale per la Champions League? «Nemmeno per sogno. Non potrà mai essere una stagione normale. Ho visto la gente felice. Gioire ogni anno per lo scudetto è straordinario, lo è anche se usciamo mercoledì». Lo scudetto, naturalmente «appartiene a tutta la squadra» ed è inutile ricordare a Nedved che è stato l'uomo simbolo, acclamato da tutti anche più di Del Piero. «È vero, anche gli avversari non mi fischiano. Forse è perchè mi rispettano, vedendo che do sempre tutto in campo». Quest'anno, come ammette lui stesso, ha raggiunto la piena maturità tecnica e ammette: «Sì, mi sento abbastanza completo, ma le difficoltà aumentano, perchè quest'anno sono molto più marcato, non è bello giocare con uno sempre addosso. Ma sono arrivato a questo punto perchè ho sempre cercato di migliorarmi. Mio padre mi diceva: se fai una cosa, falla bene, anche andare in discoteca» Contro il Real, partendo dal suo esempio, la Juve dovrà «dare tutto quello che ha dentro». «Noi non saremo mai belli come il Real, con il loro possesso palla pauroso. Però possiamo chiuderci bene e in velocità fare gol come sappiamo. Se il Real ha fatto ampio turn over nella partita di campionato, vuol dire che ci teme e vuole la Champions League. Non so quanto influirà sul suo morale essere sceso al secondo posto del campionato, so soltanto che noi siamo a mille. Non credo che sarà una partita da 1-0. Prevedo che sarà aperta e con molti gol, anche perchè il Real un gol lo può sempre fare». Sorride scettico quando un giornalista spagnolo, a ulteriore conferma di un momento non felicissimo per le merengues, gli annuncia le assenze di Ronaldo e Makelele e la forma fisica non perfetta di Raul: «Fino a quando non li vedo in campo non ci credo». Che cosa ha insegnato la partita di andata? «Che possiamo affrontare il Real ad armi pari, ma forse ha insegnato di più a loro».