PANTANI ALL'ASSALTO DEL GIRO D'ITALIA LANCIA UN MESSAGGIO AI TIFOSI: «VI ASPETTO SULLE MONTAGNE»
Nel 2000 aiutò Stefano Garzelli, allora compagno di squadra, ad arrivare sano e salvo sino a Milano, con un duro lavoro di sfiancamento che portò alla resa quel Simoni che si sarebbe preso una bella rivincita nell'edizione successiva. Tre anni dopo l'ultima, vera partecipazione al Giro, Marco Pantani torna nella carovana rosa con il consueto punto interrogativo legato alle sue condizioni psicologiche e di forma. E lo fa con una richiesta spontanea, sincera e nostalgica, sperando di ritrovare sulle salite la stessa passione dei suoi fans intiepidita dagli scandali. «I miei tifosi sono la mia anima e spero che non mollino mai come non hanno mai fatto finora - scrive dal suo sito internet -. Vi aspetto sulle montagne, numerosi, appassionati e veri come sempre». La voglia di ritrovare se stesso è molto più grande di una scommessa. È una sfida al suo stesso mito, un rischio che può far rinascere ma anche distruggere definitivamente. Dopo un promettente ritorno in gruppo alla Settimana Coppi&Bartali, un Giro d'Aragona al passo con i migliori e qualche tossina di troppo al Giro dei Paesi Baschi, Pantani ha preferito isolarsi in Spagna assieme a Daniel Clavero, amico e collega con cui si è preparato dalle parti di Madrid. Marco ha in mente di recitare un ruolo di primissimo piano al Giro e, perchè no, svolgere le funzioni di ago della bilancia per la vittoria finale. Simoni è stato chiaro: «Pantani può aiutarmi a fare selezione nelle tappe più insidiose». Pensiero che sfiora Garzelli come Frigo e Gonzalez, gli altri deputati al successo assieme a Casagrande. Nessuno sa però come sta davvero il Pirata, che in squadra potrà contare sull'aiuto di uomini di esperienza come Roberto Conti e Fabiano Fontanelli e sul supporto morale dell'amico Clavero. È facile però pensare che per Pantani si tratti dell'ultima chance per dimostare di poter ancora reggere il ritmo del plotone: qualora fallisse l'appuntamento o fosse costretto ad alzare bandiera bianca per evidenti limiti di gamba, per il romagnolo si prospetterebbe un'altra stagione incerta e ricca di dubbi, prima di tutto interiori. Steccare al Giro significherebbe, con buonissime probabilità, appendere la bici al chiodo tra qualche mese: perchè chi come Pantani è alla ricerca ossessiva degli stimoli del passato non può più continuare a vivere di rendita.