Milan-Inter, una poltrona per due
«Tanta sicurezza - ha aggiunto Cuper - deriva dalla convinzione che la squadra ha di ciò che deve fare in queste due partite». Il tecnico argentino non è quindi preoccupato per l'assenza di Christian Vieri e la squalifica di Cristiano Zanetti, ma spiega che non ha alcun dubbio sulla formazione che scenderà in campo domani. «Sarà la partita dell'anno, e non sono d'accordo su chi considera il Milan favorito, perchè noi siamo in un periodo di condizione ottimo». Cuper dovrà fare a meno anche di Sthepane Dalmat, non convocato per la gara di domani, e si affiderà quindi molto probabilmente a un centrocampo a cinque con Javier Zanetti e Coco più avanzati rispetto alla loro posizione naturale di difensori. In attacco, potrebbe essere schierato a sorpresa il giovane nigeriano Obafemi Martins oppure, più probabilmente, Cuper si affiderà all'esperienza della coppia Crespo-Recoba. «Avere raggiunto la semifinale di Champions League dopo 22 anni è un grande stimolo - ha concluso Cuper -. Mi auguro che l'Inter farà una buonissima gara giocando con spirito, attitudine... e palle». L'abitudine a vivere la vigilia di una gara tanto importante si respira forte, a Milanello e dintorni. Da 8 anni il Milan non si trovava a tu per tu con una semifinale di Champions League, questo però non ha tolto ai rossoneri la familiarità con appuntamenti così importanti, fosse pure un derby in una semifinale di Coppa dei Campioni. Questa impressione si legge chiara negli occhi di Carlo Ancelotti e di Paolo Maldini, dai quali traspare solo tanta tranquillità, oltre alla convinzione, espressa dal tecnico, che si tratterà di «una partita spettacolare». Se la tensione c'è, insomma, è nascosta molto bene. «Non so dire se questa sia la partita più importante della mia carriera — ha minimizzato Ancelotti — ne ho già vissute altre così. Quel che è certo è che siamo arrivati fin qui attraverso un cammino lungo. È un motivo di grande soddisfazione e un onore giocare una semifinale di Champions, e tutto questo ci fa stare sereni e motivati. La partita porterà tensione e pressione, ma ora siamo contenti di essere qua, con la speranza ovviamente di arrivare ancora più avanti». Le uniche preoccupazioni, se così si possono chiamare, per Ancelotti sono quelle di sempre, di routine, cioè la necessità di fare delle scelte. E di azzeccarle. Il tecnico rossonero ha infatti praticamente l'intera rosa a disposizione, anche gli ultimi infortunati sono tornati disponibili: «Pirlo, Seedorf e Serginho sono recuperati, si sono allenati e stanno bene: resta solo da stabilire chi può giocare e quanto. Le scelte saranno difficili, soprattutto con tutto l'organico a disposizione: tutti vogliono giocare. So che darò un dispiacere a chi resta fuori e che farò felice chi giocherà, ma questo fa parte delle mie responsabilità». Dei tre giocatori citati da Ancelotti, soltanto Seedorf dovrebbe essere schierato dall'inizio, insieme con Brocchi, Gattuso e Rui Costa. Davanti, resta ancora il ballottaggio tra Rivaldo e Shevchenko: favorito l'ucraino, che nei derby ha già segnato 9 volte. Ancelotti, a proposito, non fa anticipazioni sul partner di Inzaghi in attacco: «Rivaldo sta bene, se giocherà lo farà nella sua solita posizione di trequartista. Sheva è disponibile, ha voglia di giocare e di dare il proprio contributo». L'obiettivo di Ancelotti è dichiarato: «La nostra priorità è vincere. Poi è chiaro che nella valutazione globale di due partite molto equilibrate sarà importante anche non prendere gol in casa: potrebbe essere un piccolo vantaggio. Non credo si vedrà un calcio molto aperto, con molti spazi a disposizione, anche se la qualificazione non si deciderà domani. Sono però convinto che si vedrà una partita spettacolare».