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«Vedrete, la nuova Ferrari può fare meglio»

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Il bilancio del direttore generale: «Una macchina che vola a Montmelò può far bene dappertutto»

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Tuttavia «questa macchina ha margini di miglioramento importanti. Fare bene a Barcellona significa poter fare bene ovunque». La bambina crescerà. Questo il bilancio del direttore generale della Ferrari, Jean Todt. «Che ci tenessimo a fare bene all'esordio di una macchina che porta il nome di Gianni Agnelli è evidente - ha spiegato Todt - ma su un circuito come quello di Barcellona non è facile. La competizione è estrema, tutte le scuderie provano molto qui perchè è un tracciato che spreme fino in fondo le macchine, le gomme e i piloti». Il dato principale tra quelli raccolti a Barcellona, e sono molti, per Jean Todt è quello forse meno visibile, ma di gran lunga significativo. La conferma, in gara, della affidabilità della nuova F2003-GA. «Era molto importante finire la gara con entrambe le macchine. Da un lato perchè, vista la situazione che si era creata, avevamo l'occasione di ridurre in modo significativo il divario in classifica con i nostri avversari. Dall'altro perchè il tracciato di Barcellona è molto impegnativo. Se questa macchina ha fatto bene qui significa che potrà fare bene, molto bene, anche su altri tipi di circuito. A cominciare da quello di Zeltweg». La F2003-GA ha margini di miglioramento che lo stesso Todt ha definito «importanti». «Si tratta solo lavorare al programma di sviluppo come avevamo previsto. Abbiamo imparato che con le nuove regole la battaglia è ancora più difficile, finire le gare è fondamentale». Poi una battuta su Fernando Alonso. Lo spagnolo con Michael Schumacher è stato il vero protagonista del gran premio di Spagna. A 21 anni è stato autore di una partenza tale che ha dato del filo da torcere alle due Ferrari: ha superato Barrichello, si è affacciato su Schumacher, ha provocato la reazione dei due ferraristi che però, dopo la prima curva, proprio per reagire allo spagnolo hanno innescato una manovra che li ha portati a toccarsi tra loro, con Barrichello con le ruote per un attimo sull'erba. Monsieur Todt, in quel momento ha avuto paura? «Sì, certo - ha ammesso il direttore generale della Ferrari - ma la paura è una costante che accompagna per tutta la gara coloro che stanno al muretto. La partenza è uno dei momenti spettacolari, ma in questo sport può succedere qualcosa in qualsiasi momento. I nostri piloti si sono dimostrati ancora una volta all'altezza della situazione». Perchè Barrichello è arrivato solo terzo? «Ha avuto qualche problema con la tenuta delle gomme. E ha dovuto fare un paio di regolazioni in gara. Viste le condizioni, ha fatto una grande prestazione».

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