Stipendi, ieri il «sì» di Baronio. La società ha raccolto 18 firme ma oggi arriva l'ok di Couto Raggiunto il quorum: tra 24 ore documento alla Consob. Corradi s'allontana: spunta Cruz
Lazio, accordo con la squadra
Bello, atteso, importante. L'accordo sul piano-stipendi è cosa fatta: la notizia è arrivata ieri, dopo un'altra lunga giornata di contatti e colloqui. Frenetici. Il primo passo verso la salvezza ora diventa però materiale d'archivio. Il quorum comunque è raggiunto. Diciotto firme in carniere (ieri è arrivata quella di Baronio), una in lista d'attesa: stamane la dirigenza, salvo ribaltoni, farà infatti sottoscrivere l'intesa anche a Fernando Couto. Ieri il portoghese è stato sensibilizzato più volte, anche attraverso il manager, Veiga. Oggi andrà in scena la puntata decisiva, nel senso che Baraldi aspetterà qualche ora proprio per legittimare il suo piano con l'autografo del centrale lusitano. Ieri il diesse Cinquini ha lavorato per incastonare nel puzzle l'ultimo, importante tassello. E l'ultimo «sì» avrebbe un valore doppio: permetterebbe alla Lazio di risparmiare una cifra cospicua e di tagliare i ponti col passato, nel senso che i contratti da nababbo diventerebbero solo un ricordo sbiadito. Poche invece (anzi ridotte al lumicino) le speranze di convincere anche Corradi (cercato da Juve, Tottenham e Milan, per il futuro spunta l'idea-Cruz del Bologna). L'ariete, ora nel giro della Nazionale, è sempre più lontano dalla Lazio. Le parti, insomma, sembrano distanti anni luce, perché nelle ultime ore non c'è stato nessun tipo di contatto positivo per vidimare quella stretta di mano trovata qualche tempo fa sul rinnovo fino al 2007. La querelle non mette comunque a rischio il raggiungimento del traguardo. Che ora è davvero colorato di biancoceleste. La società risparmierà circa 25 milioni di euro: la cifra sarà sostanzialmente garantita dal mercato, che trasformerà i titoli in moneta sonante. Potenza della conversione in azioni, punto nevralgico dell'efficace piano varato dall'amministratore delegato, Luca Baraldi. Che ringrazia e guarda avanti. «I giocatori hanno compiuto un grande gesto: saranno i salvatori della Lazio», ha più volte ripetuto il dirigente arrivato da Parma per traghettare verso la salvezza il primo club della Capitale. Oggi potrebbe addirittura arrivare la firma di Matzuzzi, ora in forza al Gubbio (C2): un'eventualità che non sposta gli equilibri di una situazione ormai delineata. E ora si può anche pensare al futuro: si cerca sempre il consorzio di garanzia, ma ormai si va sempre più verso la soluzione Mediocredito. E il prossimo Cda, in programma entro sette giorni, definirà i dettagli e le formalità dell'ormai imminente aumento di capitale. Entro il 15 maggio dovrà infatti scattare la ricapitalizzazione: condizione imprescindibile per trasformare le speranze in certezze. Alla finestra ci sono sempre Vittorio Merloni e Salvatore Ligresti, almeno secondo i sussurri che arrivano dagli ambienti bancari. Il «re» degli elettrodomestici continua a smentire, anche se vanta un credito di circa 38 milioni di euro con il club biancoceleste che potrebbe trasformarsi in automatico aumento di capitale, almeno pari al 30%, quota minima ma sostanzialmente di riferimento. Così si eviterebbe l'Opa (offerta pubblica d'acquisto) che farebbe lievitare il prezzo delle azioni. Anche Ligresti, sempre più inserito nell'orbita Capitalia, sembra interessato a sviluppare il progetto stadio. E alla finestra c'è Colaninno, che sta studiando i bilanci e attende un segnale. Chi entrerà nella Lazio riceverà un prestito decennale. Certo esistono ancora molti dubbi, cioè i debiti. Con l'erario, per esempio. Roba da 100 milioni di euro, che Baraldi sta provando sapientamente a rateizzare. Insomma il futuro ora è meno nebuloso. Il primo passo è stato compiuto ieri e sarà ufficializzato oggi. I documenti arriveranno alla Consob e alla Federcalcio. La Lazio potrà iscriversi al campionato e far decollare un aumento di capitale che significherà rilancio.