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Orgoglio e determinazione per tornare a volare in Europa

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Si fa forte della consapevolezza di avere già una squadra alla finale di Champions League (Inter o Milan), e stasera prova a proiettare sul palcoscenico della finale dell'Old Trafford, una sfida tutta tricolore. Di mezzo c'è il Real Madrid e mica un club qualsiasi, che stasera affronterà nel mitico Bernabeu la Juventus di Marcello Lippi nell'andata delle semifinali. Sarebbe bello portare due italiane a giocarsi la grande Europa, troppo bello. Ma può essere vero. I tenori spagnoli contro la concretezza bianconera. Una notte Real per questa Juve che non finisce di stupire. Si avvia a vincere il suo 27esimo scudetto con una divario abissale dalle avversarie. Poca concorrenza, si dirà, ma anche uno spirito ed un carattere che fanno della Juve un qualcosa di unico. Tra Juve e Real è una storia di campioni. I bianconeri vinsero l'ultima coppa campioni nel '96 dopo aver fatto fuori nei quarti proprio il Real, dal quale invece vennero battuti nella finale del '98 ad Amsterdam. A guardare Juve e Real sulla carta, sembrerebbe non esserci partita, però.... Il pesante 5-1 subito in casa dai madridisti contro il modesto Maiorca, induce a sperare. In fondo il calcio non è solo bellezza estetica, ma è anche e soprattutto cuore, carattere, orgoglio e perché no, anche fortuna. Di sicuro Lippi non è così sprovveduto come lo è stato Ferguson in Real-Manchester, e non concederà praterie invitanti per i madridisti. Il Real è un po' come Narciso, che troppo spesso si ferma e si loda allo specchio. Speriamo lo faccia anche stasera. E allora provaci Juve. Puoi farcela.

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