MILANO — Forse a fine stagione perderà la panchina dell'Inter.
65 panchine per l'argentino di ferro, una in più di un altro straniero, Roy Hodgson, che aveva centrato il traguardo in due riprese. Cuper però ai record non ci tiene o almeno fa finta di non farlo e si preoccupa del futuro immediato: oggi l'Atalanta a Bergamo, mercoledì sera il primo derby di semifinale della Champions League. Lo scudetto è un miraggio, la finale di coppa invece un traguardo possibile. Cuper però, al momento, non molla niente e con una certa enfasi dalla Pinetina annuncia: «Oggi sarà una guerra nel vero senso della parola, una battaglia dura contro avversari che hanno bisogno di punti. Ma anche per noi la vittoria è indispensabile». Lo dice perché lo scudetto, lontano otto punti e di fatto svanito domenica sera con il pareggio consumato contro la Lazio, resta una possibilità. Teorica, ma anche solo per questo da perseguire. «Arrivare primi sarebbe il massimo, altrimenti è importantissimo il secondo posto». Ecco l'altro motivo per cui Cuper tiene alta la tensione. Ieri sono arrivati quattro forfeit inaspettati: Adani e Gamarra in difesa, Okan e Dalmat a centrocampo. Il primo ha mal di schiena, gli altri tre accusano noie muscolari. Considerati gli infortuni di Coco, Vieri e Batistuta e le squalifiche di Cristiano Zanetti e Cordoba, le scelte di Cuper sono quasi obbligate. Saranno nuovamente a disposizione del tecnico sia Guglielminpietro sia Kallon, entrambi candidati alla panchina. Questa la formazione: Toldo in porta; Javier Zanetti, Gamarra, Materazzi e Pasquale sulla linea di difesa, Conceicao, Di Biagio, Emre e Dalmat a centrocampo; Crespo e Martins in attacco.