L'auto tutta casa e lavoro

I Centri di design si moltiplicano, si collocano «per aree di mercato», scoprendo che in un mondo globalizzato per il commercio, gli stili di vita si diversificano, in modo esclusivo e selettivo. Nissan ha inaugurato il suo centro stile a Londra, perché - sembra - l'area londinese rappresenta uno dei poli della moda e del design, quello che sa di londinese è destinato al successo. La Toyota ha affidato al Centro ED2, di Antibes (Francia) la funzione di creare le auto europee di successo, come Corolla, Avensis, Land Cruiser. «Quello che fa tendenza in Costa Azzurra - ha affermato il Presidente di Toyota Italia - alla fine, sfonda anche a Tokio». Al recente Salone dell'auto di Barcellona, Walter de' Silva, il mago che ha disegnato le Alfa Romeo prima di passare al Gruppo Volkswagen, dove lavora da quasi cinque anni a capo del centro stile Audi, Seat, Lamborghini, ha affermato: «L'importanza del design, per questi marchi, è diventata una priorità tale da sviluppare questa parte di progettazione in cinque atelier che impiegano 280 persone, situati ai quattro angoli del mondo. In Spagna il Seat Diseno, in Germania l'Audi Design e il Centro Stile per i concept car, in Italia (in via di completamento) il Centro Stile Lamborghini e negli Stati Uniti lo Studio per sviluppare le tendenze e i veicoli specifici per il mercato americano». I contenuti tecnologici, motori, sospensioni, freni, si sono appiattiti su standard ottimi, con differenze minime tra i vari produttori, essendo ormai un'utopia pensare di viaggiare a medie imposte dai cavalli del propulsore, invece di quelle dettate dal traffico. Il consumatore ha assunto un ruolo più responsabile nella scelta di una nuova auto, decretando, in Italia, spostamenti di preferenze epocali. Finita la passione per le berline a 4 porte (le cosiddette tre-volumi) si è orientato verso i monovolume, scoprendo che, alla fine, le occasioni per viaggiare in 7 su un'auto sono pochissime, le occasioni di carico da due metri cubi sono marginali, la forma alta è più sensibile al vento laterale, la tenuta di strada è poco sportiva, il consumo penalizzato dalla sezione frontale. Per questo torna di moda la station wagon, camuffata da varizioni sofisticate e allettanti: un tempo si chimava, in alternativa, solo break e familiare. Oggi si nasconde dietro nomi programmatici a volte ridicoli e può essere MPV (Multi Purpose Vehicle) oppure MW (Multi Wagon) o addirittura Sport Wagon. Sono più stabili in velocità, avendo il baricentro più basso, sentono meno il vento laterale, hanno la possibilità di presentarsi come eleganti berline, dal momento che, normalmente, mantengono gli interni e le dotazioni lussuose delle berline da cui derivano. Per le prossime scelte di una nuova auto quindi, un occhio di attenzione per SW, MPV, MW, o SportWagon, razze in espansione, divertenti nella guida e veri status-symbol anche perché, al momento di permutarle, mantengono quotazioni più alte.