di LUCA MASOTTO ALL'ASSALTO di Murdoch.
E che mette, quasi per incanto archiviate stoccate reciproche e deferimenti, mette tutti d'accordo all'ombra dell'euro. Il calcio italiano con la sua Lega di imprenditori-presidenti da ieri ha preso ufficialmente - e senza fare troppo rumore - la strada della piena e totale «autogestione e autoproduzione mediatica» varando una propria tv a pagamento che faccia concorrenza a quella del magnate australiano titolare di «SkyItalia», piattaforma nata dalla fusione di Telepiù e Stream. L'altra tv, ufficializzata all'unanimità dopo un'assemblea di Lega piena di sorrisi e strette di mano («Abbiamo fatto la cosa più intelligente degli ultimi dieci anni»), si chiamerà poco brillantemente «Gioco calcio TV» (srl che sarebbe più corretta leggere come Lega-PayTv) e non è altro che il risultato finale di quella rivoluzione scatenata l'estate scorsa dai club «ribelli» che in assenza di contratto hanno bloccato per una giornata il campionato in corso. In quella circostanza nacque la «Plus Media Trading», il consorzio messo in piedi da Enrico Bendoni che ingloba 11 club tra A (Atalanta, Brescia, Chievo, Como, Empoli, Modena, Perugia, Piacenza) e B (Venezia, Verona, Vicenza). Nessun dettaglio specifico sui numeri ma le cifre d'investimento previste saranno così distribuite: la Pmt verserà 18 milioni di euro per acquistare il 25% del capitale, il 65% lo stanzieranno imprenditori privati (interessati Zamparini, Garilli e Preziosi) mentre il 10% direttamente la Lega di Galliani per un totale di 71 milioni di euro. Alle 11 consorziate si affiancherebbero altre nove società (rapporti «stretti» con Livorno, Ancona, Sampdoria, Genoa, Siena, Ternana, Ascoli, Palermo e Catania). Il vero nodo sono le «big» che viaggiano per scudetti, Champions League e coppa Uefa, quelle che portano il maggior numero di utenze e creano pacchetti vendibili a scatola chiusa. Far decollare il progetto di pay è fin troppo chiaro: creare una situazione concorrenziale dato che in caso di rinnovo con Sky Italia in presenza di un'altra piattaforma (peraltro di autoproduzione) anche le grandi squadre (Juve, Milan, Inter, e Roma dal vasto mercato) potrebbero pretendere di più dai diritti in criptato. L'altro obiettivo è non arrivare al 2005, periodo successivo ai rinnovi e periodo nin a caso scelto per dare il via ad un campionato di B a due gironi, in una situazione di monopolio. Le società, coscienti del valore che possiedono i loro diritti (da quelli tv all'Umts) sognano così di diventare delle piccole Metro Goldwin Mayer calcistiche (come detto nei giorni scorsi da Bendoni), case di produzione e di distribuzione. Per questo sono tutti d'accordo che «Gioco Calcio srl» sia la piattaforma per il futuro di un pallone tutto diritto e guadagno. Per il resto della giornata la Lega (che ha nominato Ruggeri, nunero nuno dell'Atalanta, vicepresidente di Lega per la A e Corioni e Gazzoni Frascara, patron del Brescia e del Bologna, nuovi componenti del Consiglio) è riuscita anche a parlare di calcio: il prossimo campionato partirà il 31 agosto e finirà il 16 maggio 2004 (serie B dal 30 agosto al 5 giugno) mentre la Coppa Italia scatterà dal 17 agosto.