di TIZIANO CARMELLINI QUATTRO giornate alla fine del campionato, qualificazione alla ...

Tanto più dopo aver visto la Roma giocare alla pari con tutte le grandi del campionato: eppure tra la vetta e i giallorossi ci sono 25 punti. Il tecnico friulano, come sempre, va dritto al succo del discorso. «All'inizio non ci hanno iscritto al campionato... poi quando ci hanno riammesso abbiamo ripreso a giocare». Sintesi giusta, già fatta, ma che racchiude tutte le verità di una stagione «storta». «Arbitri e un po' di tutto», secondo Capello. Questo il cocktail letale per i giallorossi. Poi entra nel dettaglio. «Diciamo che all'inizio non ci hanno iscritto. Nella prima parte non ci è stato permesso di giocare. Quando ci hanno riammesso si è rivista la Roma. Colpa degli arbitri? Un po' di tutto, basta guardare le espulsioni o i calci di rigore che ci hanno fischiato contro. Adesso siamo solo tornati alla normalità». Capello usa una metafora per tracciare il profilo della stagione giallorossa: una pianta senza acqua. «A noi non ci è stata data l'acqua quando eravamo piccoli e dovevamo crescere — spiega sorridente — poi ce l'hanno ridata. Non ci siamo inariditi, ma gli altri avevano già fatto i frutti». Ecco la spiegazione dell'ottavo posto giallorosso- Ma non è tutto, perché alle zavorre si sono aggiunti tutta una serie di problemi tecnici da non sottovalutare. Anche qui Capello non si nasconde. «Abbiamo avuto degli infortuni come per Marco Delvecchio che quest'anno ha giocato poco e sappiamo quanto importante sia il suo contributo. E poi problemi personali non hanno permesso a qualcuno di giocare al massimo». Vedi Montella a inizio campionato e Candela in questa fase finale. Ma per Capello è già passato e il tecnico giallorosso è già proiettato sul futuro. In quello immediato c'è una campagna acquisti ancora da definire, ma che vede gli operatori giallorossi già al lavoro da tempo. Di nomi ovviamente non se ne parla, ma Capello è tranquillo. «I giocatori li scelgo sempre io, visto che resterò sicuramente alla Roma. Investimenti? Il più importante per il prossimo anno è tornare ad essere una società rispettata e non sempre contro. Ma questo spetterà alla politica che farà il presidente». Sul campionato Capello non ha dubbi. «La Juve ha fatto cose che gli altri non hanno fatto e vincerà il campionato con merito. Ha avuto più continuità, più umiltà. Le scelte del Trap? Giusto non convocare i giocatori di Juve, Inter e Milan è anche l'occasione per Trapattoni di fare esperimenti, anche se con la Svizzera non sarà facile». Già, ma tra gli esperimenti non rientra il suo «pupillo» Cassano. «È il talento più talento che ci sia in Italia — spiega convinto Capello — Certo che può giocare in nazionale; è un talento vero, uno dei pochi che coniuga velocità e forza. Deve ancora maturare psicologicamente, perché si esalta troppo e si deprime se sbaglia due partite».