di LUIGI SALOMONE BARALDI rilancia.
000adesioni al suo piano. Il direttore generale laziale racconta le sue verità ai microfoni di Radio Spazio Aperto con la certezza che giovedì notte sia stato sancito un patto d'onore con i sostenitori biancocelesti: tutti uniti per la salvezza della Lazio. Baraldi, si aspettava un Olimpico così pieno l'altra sera? «Contro il Porto ho avuto modo di assistere all'apoteosi del tifo: più che un evento sportivo è stata una festa di 75 mila persone che stavano festeggiando un'eliminazione dalla coppa. Nell'ultimo quarto d'ora di partita il mio sguardo non si è mai staccato dalle tribune dove intere famiglie stavano godendosi una grande serata di sport» È stato un spot promozionale per gli eventuali acquirenti... «Chi in futuro vorrà investire sulla Lazio dovrà contare su alcune certezze e posso dire che la prima certezza della Lazio sono i suoi stessi tifosi. Abbiamo un debito nei loro confronti che presto dovremo ricambiare, ma in futuro ripeteremo questa politica dei biglietti ribassati. Conti alla mano posso dire che i ricavi del botteghino, seppur importanti, non sono fondamentali per lo sviluppo del business calcistico. È necessario che gli uomini del calcio studino qualcosa per riavvicinare le famiglie e portare nuovi tifosi negli stadi». Come sta procedendo il piano sugli ingaggi? «Sono moderatamente ottimista per quanto riguarda il discorso societario: numerosi giocatori hanno firmato e molti altri sono in procinto di farlo. Ritengo che entro martedì prossimo il discorso si possa concludere. Tutti coloro che sottoscriveranno l'accordo avranno maggiori garanzie rispetto a quelli che sceglieranno un'altra strada. Entro la prossima settimana avremo le idee chiarissime: non raggiungeremo un accordo all'unanimità ma ritengo che potremo avvicinarci a tale traguardo». Quanti rifiuti siete disposti ad accettare? «Dipende dall'onerosità dei contratti di coloro che non sono pronti a firmare l'accordo e dal tipo di mercato che avranno questi giocatori». Qualcuno si è fatto avanti per rilevare la società? «Entro la fine di maggio avremo le idee più chiare anche da questo punto di vista: maggio sarà un mese importante vorrei arrivare all'aumento di capitale prima della data indicata dall'assemblea dei soci (30 settembre), anche perchè gli azionisti mi dovranno poi dire le loro ambizioni. Io ho le idee abbastanza chiare, ma tutto dipenderà dai nuovi proprietari». Come procede la trattativa con Stankovic? «Ho già presentato una proposta a Fioranelli che ha già informato il suo assistito. Dejan è al corrente di tutto, è un ragazzo straordinario e su di lui vorremmo fondare la Lazio del futuro. Ora sta a loro darci una risposta». I tifosi sognano il ritorno di Di Canio? «La prima cosa che ho fatto una volta arrivato a Parma è stata quella di riportare il gruppo storico all'interno della società da Pin ad Apolloni. da Zoratto a Minotti. Ma si tratta di una questione tecnica, ed è ovvio che sarà necessario ascoltare il parere di Mancini». Qual è il futuro di Baraldi? «L'esperienza alla Lazio mi sta regalando grandi soddisfazioni e grandi emozioni: dopo Lazio-Porto ho avuto modo di andare a cena con il ds del Parma che guardandomi negli occhi mi ha detto di aver capito che difficilmente tornerò a lavorare con lui. Mi ha detto: "Luca qui hai trovato la tua dimensione e ti amano per ciò che fai". Credo di condividere il suo pensiero, magari oltre ad essere un buon dirigente è anche un buon profeta». Come a dire che Baraldi resterà ancora a lungo con la Lazio.