di DANIELE DI MARIO VERRA' ricordata come la semifinale dei rimpianti, Lazio-Porto.
«Ringrazio i compagni che mi hanno dato fiducia. Mi dispiace per la gente. Sono distrutto, ci siamo giocati la qualificazione all'andata». È andata com'è andata e, negli occhi dei tifosi e di Roberto Mancini, rimarrà, per molto tempo, l'immagine del rigore fallito da Lopez. Ha dichiarato il tecnico biancoceleste: «Se Claudio avesse segnato, la partita avrebbe potuto prendere un'altra piega. Mancavano ancora trentacinque minuti alla fine e avremmo anche potuto realizzare l'impresa. Ho visto Lopez in lacrime, ma capita di sbagliare un rigore, non deve abattersi. Chiesa? Può fare di più, ma ha cercato di fare il massimo. Capita di giocare male, ma questi giocatori hanno sempre dato tutto». Certo, la qualificazione è stata ampiamente compromessa nella gara d'andata, come ha sottolineato lo stesso nocchiero biancoceleste: «Abbiamo compromesso tutto in Portogallo. E anche qui all'Olimpico dovevamo fare di più. Abbiamo giocato troppo poco la palla a terra, abbiamo fatto troppi cross in area. Ma erano inutili, perchè non avevamo Corradi. Dopo il primo tempo, poi, eravamo troppo affaticati. L'espulsione di Cesar ci ha condizionato: a sinistra non avevamo nessuno. I ragazzi, però, ce l'hanno messa tutta, non posso rimproverarli. Il Porto, comunque, ha meritato la qualificazione». Alla fine, Mancini ha fatto i complimenti al pubblico. I tifosi, infatti, hanno incitato fino alla fine la squadra, tenendo tese le sciarpe anche dopo il triplice fischio finale. «Il pubblico è stato davvero grande -ha tenuto a rilevare il mister laziale-, peccato avergli dato poco, volevamo regalargli una finale. Ma la stagione rimane positiva, non è cambiato nulla. Dobbiamo dimenticare la delusione di questa semifinale e concentrarci sulla qualificazione in Champions League. Abbiamo disputato un'ottima stagione, anche se nelle coppe potevamo fare di più. Siamo staccati di 3 punti dal Milan e di 6 dall'Inter, speriamo di dimezzare il distacco nello scontro diretto di domenica». Anche lo stato maggiore biancoceleste ha tenuto a sottolineare la grandezza della Nord e i meriti del Porto. Così il direttore sportivo Oreste Cinquini: «Il Porto è una squadra dotata di tecnica sopraffina, che ha ampiamente meritato la qualificazione. Abbiamo buttato tutto all'andata. Ringrazio la generosità del pubblico, davvero grandissimo. Non recriminiamo, anche se il rigore avrebbe potuto cambiare qualcosa. La Lazio? Non cambia programmi, vogliamo fare divertire i tifosi. Ci aspetta un duro compito: centrare il quarto posto in campionato». Anche il presidente Ugo Longo ha detto la sua: «Abbiamo assistito a una grande serata di lazialità grazie al pubblico». Infine, il direttore generale Baraldi: «D'ora in avanti, dovremo ripagare la Nord con l'impegno. Per l'ultima di campionato col Brescia, vogliamo far pagare il biglietto cinquanta centesimi, in modo da riempire l'Olimpico e sdebitarci con i tifosi. Abbiamo il dovere di farli divertire sempre». Stankovic e Mihajlovic in coro: «All'andata non siamo stati determinati. Peccato, nella ripresa abbiamo pagato la stanchezza».