IN PIENA avanzata juventina, meraviglia soprattutto la rapidità con cui Nedved passa dal ruolo di simulatore ...
Che sgomenta addirittura Galliani, mentre i sacerdoti sparpagliati dentro Controcampo ascoltano rassegnati all'harakiri stagionale:>. Certo, le trasmissioni arrancano verso la ventisettesima festa-scudetto dell'insaziabile Signora, tranne prevedere qualche tentativo terapeutico di Varriale sul campionato moribondo. Ma gli allenatori collegati a Stadio 2 sprint preferiscono evitare pronunciamenti riguardanti pericoli nascosti nei loro prossimi cinque impegni, salvo ritenere patetico (ozioso?) quel tabellone comparativo approntato dal brevilineo polemista. Cosa puoi ipotizzare, se anche l'Empoli soccorre Lippi sgretolando fuori casa i sogni rossoneri? Quale imprevisto diventa credibile, se Maurizio Mosca stronca (come il tecnico valenciano Benitez) l'insulso non gioco dei catenacciari nerazzurri dopo aver osato pronosticare Cuper finalmente vincente? Certo, Franco Sensi resta l'unico guastatore irrefrenabile, in questa calma piatta dove ottengono miserabili vantaggi solo i pompieri devoti comunque alle istituzioni. E, dove, l'ex incendiario Fabio Capello privilegia soluzioni diluite fra rabbia e quieto vivere, lanciando la moda dei colloqui protetti per depistare le telecamere spione. Lui e il guardalinee Michele Ivaldi accomunati dall'accorgimento che farà tendenza ovunque, pure se i club paurosamente indebitati dovettero accettare microfoni segreti, moviole e movioloni nel degrado voyeuristico. Meglio allora recuperare un po' di privacy venduta, la mano sulla bocca per rendere incomprensibili sfoghi chissà quanto scandalosi. E l'opinionista Beccalossi ci ride sopra, immaginando tempeste aggirabili dalla tormentata Inter non appena i labiali spariranno. E l'osservatore giallorosso Paolo Liguori, vanto riequilibrante del salotto Piccinini, auspica che Sensi alleggerisca presto le irrinunciabili picconate imitando almeno il suo tecnico goriziano. Suggerimento subito sigillato in una valutazione angosciosa::>. Forse i fustigatori hanno ragione. Forse Franco Sensi esagera nell'allungare ogni volta l'elenco dei "reprobi" allontanabili: dall'accoppiata designante Bergamo-Pairetto ai direttori di gara Farina, Racalbuto, Pellegrino, Treossi e Trentalange (vicinissimo al pensionamento); dal pilatesco Carraro al plurigraduato Adriano Galliani. Però alcuni cambiamenti arriveranno, ammesso che non restino burle gli abituali deferimenti del ribelle alla Commissione Disciplinare. Sì, "l'imputato" dovrà documentare un giorno le sue accuse, a dispetto di chi lo giudica visionario inattendibile. Come se il football fosse l'oasi felice dei bei tempi andati, favola cui credono giusto gli ospiti canonici di Caputi. Come se non avessimo già memorizzato una serie impressionante d'abusi e nefandezze, mentre i garanti decantavano l'onestà rintracciabile esclusivamente negli spettacoli ludici. Forza, caro Sensi, non abbandonare la battaglia politica intrapresa sulla distribuzione sbilanciatissima dei proventi televisivi e sulle sudditanze inestirpabili. Urge ripristinare aria pulita.