Champions League Nerazzurri ko ma in semifinale

Se sono questi gli esempi che gli mostriamo, hanno proprio ragione. Un'Inter della serie «al peggio non c'è mai fine» conquista un'incredibile (e immeritata) qualificazione sul campo di un Valencia ammirevole per impegno e tutto votato all'attacco dal suo tecnico Benitez. L'avvio è nerazzurro. Al 4' Vieri, lanciato da Cristiano Zanetti e da un orrendo liscio di Ayala, si ritrova solo davanti a Cañizares. L'idea di pallonetto si tramuta in un tocco ribattuto dal portiere in uscita; la palla resta lì, e Bobo può appoggiare nella rete sguarnita un comodissimo rasoterra prima di sincerarsi, mani sulle orecchie e sguardo interrogativo, se il pubblico di casa ha qualcosa da ridire. Il pubblico forse no, ma la squadra di Benitez di sicuro sì, e lo dimostra immediatamente. Carew (da qui in avanti immarcabile) avanza e difende dai flebili assalti di Cordoba un pallone che poi appoggia, al limite dell'area, all'accorrente Aimar. Finta dell'argentino ai danni di Gamarra, sinistro secco a incrociare (e a passare tra le gambe di Materazzi) e 1-1 agguantato al 7'. Il Valencia, naturalmente, continua ad attaccare per segnare almeno due reti e conquistarsi la qualificazione: all'11' Vicente mette in mezzo un pallone che Angulo tocca alto; al 18' su azione d'angolo Baraja appoggia di testa da due passi tra le braccia di Toldo; al 20' Aimar impegna il portiere nerazzurro con una punizione dal limite. Non si fa nessuna fatica a definire lo spettacolo del Mestalla un assedio di quelli che andavano per la maggiore ai tempi delle avventure europee dell'Inter di Herrera: 40 anni passati invano. Alla mezz'ora Toldo deve respingere un tiro al volo (centrale) di Angulo, due minuti dopo esce Vieri (sospetto stiramento al ginocchio destro). Bobogol lascia il posto a Recoba, l'Inter continua a soffrire in maniera insostenibile. Nei minuti di recupero si degenera nello psicodramma: Di Biagio perde tempo a protestare a metà campo, l'azione prosegue e Vicente arriva al tiro: il suo destro è ribattuto da Toldo, ma ancora Vicente tira (di sinistro) e ancora Toldo ribatte, ma verso Aimar, che pure tira due volte: la prima trova il corpo di Gamarra, la seconda il portiere nerazzurro. Il quale, scampato il pericolo, va a prendersela con Di Biagio: urla, spinte, mani del centrocampista al collo del compagno, immagine di una squadra sfaldata nel morale. La ripresa vede in campo Adani per Pasquale, con Javier spostato in avanti e Dalmat a sinistra. Ma lo spartito è sempre quello: al 5' Vicente mette in mezzo, Baraja tira di prima ma Toldo vola a deviare. Sul susseguente corner, lo stesso Baraja si vendica: poco controllato da Di Biagio e Cordoba, in tuffo schiaccia di testa in rete: 2-1. Al 7' Materazzi fa fallo da rigore su Sanchez, l'arbitro non vede. All'8' Toldo esce di piede su Vicente lanciato verso di lui. Ma non c'è spazio per annotare tutti i pericoli corsi dall'Inter. Solo dopo il 20' la pressione cala appena. Carew esce infortunato, Cuper inserisce Okan, al 34' Crespo-Recoba organizzano finalmente un contropiede, ma Cañizares arriva col piede sul tiro del Chino. Il Valencia spreca con Sanchez l'ultima occasione d'oro al 90'. Finisce, l'Inter sospira ed è in semifinale.