Barbi accusa: «In Italia non si accorgono di niente»
Roberto Barbi, 38 anni, maratoneta di Bagni di Lucca sta scontando una squalifica di 25 mesi perchè? il 28 luglio 2001, a Edmington, in Canada, durante i mondiali di maratona è stato trovato positivo all'Epo. Da quasi due anni sta raccontando alla Procura del Coni i lati oscuri del mercato del doping: nomi, cognomi e circostanze. Con una intervista esclusiva al mensile GQ in edicola da oggi l'atleta affronta alcuni temi scottanti. A cominciare dai controlli: «Tra il 1999 e il 2000 ho subito 50 controlli. Nessuno mi ha mai detto che ero positivo all'Epo eppure la prendevo...». Barbi racconta che agli stessi controlli incrociati subiti in Canada era stato sottoposto prima di partire, durante gli allenamenti: «A Campo Imperatore e a Saint Moritz. Anche in quei giorni prendevo l'Epo. Però...». L'atleta spiega a GQ che ha cominciato a doparsi nel 1999, «Prima della maratona di New York», dove Barbi arrivò sesto. Sugli effetti dell'Epo dice: «Sembravo un cadavere, soffrivo di insonnia, ero gonfio, avevo le palpitazioni. Spero che non mi vengano malattie». Il maratoneta si dice scettico anche sui controlli del Coni: «Mi hanno telefonato e mi hanno chiesto quando volevo fare il controllo a sorpresa».