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Schumacher, trionfo nel giorno del dolore

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Commozione e lacrime sul podio prima di volare a Colonia insieme al fratello Ralf

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E da dedicare solo e soltanto a lei, mamma Elisabeth che poche ore prima dell'alba di Colonia aveva sterzato alla vita prendendo altre strade e che col nuovo giorno l'ha condotto per mano alla vittoria più speciale della sua carriera, più aliena eppure più umana ed intima. A Imola Michael Schumacher ha annullato se stesso vincendo nel giorno del lutto e della pasquale resurrezione di un campione e di una macchina - che da oggi è andata ufficialmente in pensione - un Gp di mistico coraggio, in trance a 207 chilometri orari di media, guidando la F2002 con una tenacia e una concentrazione quasi spirituale. Schumi si è messo a ruota del fratello Ralph che con una Williams rapida e scattante anche perchè meno zavorrata di benzina, l'ha beffato in partenza, ed insieme a lui ha iniziato a fare venti giri di spettacolare follia come se sotto non avessero dei bolidi di alta tecnologia industriale ma dei piccoli kart, quelli stessi che mamma Elisabeth aveva loro comprato due decadi fa per farli divertire sui tracciati di Kerpen e farne dei campioni. Pista libera per sconfiggere la perdita di una madre. Il ferrarista ha più volte tentato il sorpasso poi, quando i pit-stop hanno cambiato il volto della gara, superato il fratello, si è dato alla fuga. Quando al traguardo ha fatto il giro d'onore e ha parcheggiato la sua giornata di gloria con la F2002 più vincente della storia, non voleva neanche abbandonare l'abitacolo e tornare in terra. Come se là dentro, con la visiera calata sul viso, stretto tra cinture e imbragature, avesse trovato il suo spazio di fuga per scaricare, esorcizzare, combattere la paura, vincere sul dolore. Niente crisi, la Ferrari è più che viva che mai. Barrichello, terzo, si è dimostrato competitivo quanto Michael e solo per pura sfortuna (il bloccaggio di una ruota durante l'ultimo pit stop) gli ha impedito di piazzarsi secondo sorpassando la più lenta McLaren del finnico Raikkonen e togliendo dunque preziosi in classifica. Il brasiliano si era comunque tolto la soddisfazione di sfilare via alla Williams di Ralf Schumacher (quarto). Raikkonen ora è 32 punti, Coulthard (quinto davanti alla Renault di Alonso, all'altra Williams di Montoya e alla Bar di Button) segue a 19, il ferrarista (al 65/mo Gp vinto in carriera) a 18. Il giovane leader è -14. La differenza è tanta ma questa Ferrari può andare ovunque. Ora che ha una nuova vettura, la F2003-GA più veloce e potente da battezzare (il 4 maggio a Barcellona nel Gp di Spagna) e uno Schumi così, che travolge tutto e tutti, capace di convivere col dolore più grande per un figlio e trasformarlo in un giorno di gioia sportiva.

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