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Il monito di Bucchi: «Roma non fidarti di Livorno»

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Il tecnico chiede difesa e concentrazione: «Sarebbe un gravissimo errore pensare già a Cantù»

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Piero Bucchi liquida con una battuta l'attenzione sull'Oregon e sulla corsa al secondo posto. «Sottovalutare Livorno sarebbe un errore gravissimo, che non ci perdoneremmo mai» prosegue il coach bolognese. Gli abiti del pompiere gli calzano a pennello, ma ha ragione lui. Oggi, nell'anticipo pasquale che vedrà la Virtus di scena in trasferta contro la Mabo di Luca Banchi (ore 20,30, Palasport Macchi, Via Allende, arbitri Colucci, Pallonetto, Di Modica) la sua squadra dovrà guardarsi da mille insidie. «Loro sono alla partita della vita o della morte. Per cullare ancora speranze di playoff devono assolutamente batterci. E per questo so che in città c'è grande fermento». Ci sarà un clima caldo, contro una squadra giovane che fa dell'entusiasmo la propria forza. «Non sottovaluterei però - dice ancora Bucchi - le loro qualità tecniche. Certo dovremo cercare di non farli infiammare. Sarebbe un errore gravissimo perchè cercheranno di mettere la partita proprio su quel binario. Sarà fondamentale, anche se rischio di essere ripetitivo, la nostra difesa. Distruggere il loro gioco sul nascere è la cosa che chiedo alla mia squadra. Giocatori come Conley, Elliot e McLeod se innescati possono fare male». Bucchi non ha dubbi su come la Virtus abbia recepito l'importanza della sfida di questa sera. «Se ormai tutte le squadre cercano di batterci per compiere un'impresa signfica che qualcosa di buono fino ad oggi lo abbiamo combinato. Ci onora questa attenzione, ma dobbiamo guardare avanti, ai nostri obiettivi. Vincere intanto significherebbe avere la certezza del terzo posto, un risultato inimmaginabile all'inizio della stagione ed un bel vantaggio nei play-off. Ed allora da martedì potremmo anche concentrarci sulla sfida di sabato prossimo contro l'Oregon Cantù». Nel girone di ritorno Roma, con dodici vittorie su quattordici incontri, è con la Benetton la formazione ad aver totalizzato più punti. «La crescita della squadra è chiara. C'è grande consapevolezza nei nostri mezzi che non va confusa certo con la presunzione. Sappiamo lottare e sbucciarci i gomiti. Siamo stati capaci di vincere partite in volata, come con Milano e Siena. Segno di una forza mentale non indifferente». Tutto merito di Parker? «No, merito del gruppo. Anthony è un valore aggiunto, ma ognuno dei ragazzi ha fatto passi da gigante. Semmai va sottolineato il grande girone di ritorno di Myers. Appena la condizione fisica l'ha sorretto s'è mostrato quel grande fuoriclasse che tutti conosciamo».

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