Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Coppa Italia Gli uomini di Capello superano la Lazio e volano in finale contro il Milan

default_image

  • a
  • a
  • a

La squadra di Capello salva la stagione, vince il secondo derby dell'anno e affronterà il Milan per quello che è diventato l'unico obiettivo. La Lazio gioca una buona partita ma esce sconfitta più nell'orgoglio che non nei fatti. Alla squadra di Mancini la Italia avrebbe cambiato poco: la sua stagione se la gioca in campionato. Decide ancora un gol di Montella che porta a otto le reti contro i cugini e si candida per una maglia da titolare a Torino. Cassano e Castroman Capello continua con Cassano. Nella formazione che il tecnico giallorosso manda in campo, non c'è Montella. La solita scaramanzia di Capello? Forse, ma si parte così, con Cassano (autore del primo gol giallorosso nella partita d'andata) in campo e Montella in panchina. Per il resto è la Roma pronosticata alla vigilia, con centrocampo a cinque, Candela sposato sulal destra e Panucci titolare con Aldair in panchina. Dall'altra parte Mancini lascia riposare Cesar, sposta Fiore sulla sinistra e manda in campo Castroman a coprire l'out destro. Gioca il solito 4-4-2. Novità anche in Curva Nord, dove la protesta dei tifosi, contro il giro di vite che ha colpito il gruppo leader della tifoseria biancoceleste, dura i tre minuti previsti, ma fa davvero impressione. Poi al 3' l'ingresso stile fiume in piena. La Sud invece è piena come un uovo e il gemellaggio, bello e importante sul trapianto di organi, è dimenticato in un nanosecondo quando le squadre escono dal tunnel. Si gioca Dieci minuti buoni di nulla con le due squadre che si guardano in cagnesco, cercano di impostare, ma pensano più a non rpedenrle che a darle. Poi la Roma inizia a giocare e guadagna metri nel campo. La squadra di Capello sembra esser meglio messa a gambe e qualità. Emerson s'impossessa del centro del campo e la Lazio va in affanno. Ma i giallorossi si perdono negli ultimi metri, con Cassano e Totti che fanno sempre uno scambio in più: e la Lazio chiude. Dopo venti minuti Stankovic capisce che la partita è iniziata e si vede. La squadra di Mancini con il suo uomo di punta in campo cambia faccia e inizia a farsi vedere dalle parti di Pelizzoli. La Roma accusa e i biancocelesti guadagnano metri nel campo. Al 23' Fiore salta Zebina e mette nel mezzo un pallone velenosissimo, ma Castroman marcato stretto da Lima, non trova lo specchio della porta in scivolata. E' il momento migliore della Lazio che ci va vicino davvero un minuto dopo. Su un pallone alto apparentemente inoffensivo, Pelizzoli non chiama la palla e sbaglia il tempo dell'uscita. L'incomprensione con Panucci lancia Lopez da solo verso la porta sguarnita, ma l'argentino forse non s'aspetta un regalo del genere dalla difesa giallorossa e di testa manca incredibilemente lo specchio. Capello corre ai ripari, perchè la Lazio la dietro fa paura e la Roma si dispone a quattro in difesa. Candela riprende il suo ruolo abituale sulla sinistra e Tommasi scala a destra a centrocampo: è 4-4-2. Così la squadra di Capello subisce meno in difesa, ma perde stabilità a centrocampo. Ma la prima frazione di gioco si chiude con il ritorno dei giallorossi. Il bilancio finale dice Roma senza tiri in porta degni di nota e Collina fischia il riposo. Cambi e svolta Cambiano entrambi Capello e Mancini. Il gialloroso manda in campo Montella per Cassano, il rivale mette Cesar per Castroman, con Fiore che torna sulla destra. Cambiano i moduli, non la sostanza, ma la Roma con Montella lì davanti fa più paura. E arriva la svolta. All'11' guizzo di Montella che lancia dritto per dritto Tommasi a rete: sul tocco di punta, ottima reazione di Marchegiani che chiude in angolo. E' il preludio del gol giallorosso. Totti va a battere l'angolo corto a Candela che dalla destra mette nel mezzo un traversone sul quale Samuel s'avventa di testa. Bello l'intervento d'istinto di Marchegiani, meno il tuffo sul pallone a terra. Il portiere biancoceleste liscia la sfera che resta

Dai blog