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Campionati, dal 2005 arriva la serie B a due gironi

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Slitta l'idea di un raggruppamento unico per la C che manterrà inalterata la struttura di 90 società

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Dopo mesi di braccio di ferro, Carraro e Galliani sembrano aver trovato un punto d'accordo sulla travagliata riforma dei campionati: la scissione della serie cadetta, che verrà deliberata dal prossimo consiglio federale del 28 aprile. Due ore per il primo faccia a faccia tra Figc e Lega, dopo l'assemblea di via Rosellini del 2 aprile scorso in cui i club di A e B avevano messo a punto il loro progetto di riforma (B a due gironi da 10 squadre) alternativo a quello federale ideato da Giancarlo Abete che prevede sempre la B divisa, ma in gironi da 18 squadre: alla fine il risultato è un mezzo passo avanti e il match tra Milano e Roma finisce pari. Resta infatti aperta la partita sul numero delle squadre: intanto l'allungamento dei tempi, gradito alla lega, fa slittare al 2004-05 l'anno di transizione anche per la riforma della serie C che così dovrà partire insieme alla B nel campionato successivo. Per la prossima stagione però resta tutto invariato: la serie C manterrà i 90 club e il meccanismo delle promozioni-retrocessioni ricalcherà quello attuale anche per la serie B. La riforma in due puntate mette per adesso tutti d'accordo, ma rinvia di fatto lo scontro a quando ci sarà da comporre i gironi. Per la Figc aver superato lo stallo è un successo. «Il passaggio è significativo - ha spiegato Abete - da una situazione di blocco a una di sblocco deliberativo. Ora l'auspicio è che il consiglio federale voti all'unanimità la delibera». Lo stesso presidente della Lega, Adriano Galliani ha parlato di un incontro all'insegna della serenità, anche se ha rimarcato che la lega il suo contributo lo ha già dato. «La Figc ha preso atto del nostro sforzo - ha detto Galliani - ora ci sarà il consiglio. Abbiamo recepito i problemi del sud e ci sarà un progetto sperimentale a partire dal 2005». Più dura la posizione del suo vice, Antonio Matarrese, che già prima di presentarsi al vertice aveva escluso la possibilità di mediazioni tra il progetto della lega e quello della Figc. «La riforma Abete per noi non esiste - ha poi ribadito a conclusione della riunione - noi non ci muoviamo dalla nostra posizione. Abbiamo già fatto un regalo alla federazione. Io non sono neanche troppo convinto che sia produttiva la divisione della B. La riunione di oggi? Solo un modo per abbassare la temperatura». E certo è meno calda di qualche settimana fa, quando la discussione sull'asse Milano-Roma era a suon di pareri legali. La Lega, a suo dire, una concessione l'ha già fatta «evitando di inviare la diffida alla federazione» come ha sottolineato Matarrese. E non sono mancate le frizioni e i dissensi anche all'interno della riunione, con il presidente della Roma Franco Sensi, tornato ad attaccare Carraro quando il presidente federale ha parlato dell'ipotesi delle due B a 18 squadre. «Fanno solo ridere, anzi fanno pena. Non combinano niente, solo aria fresca» ha tuonato all'uscita il presidente giallorosso. Ma qualche passo è stato fatto, anche se in ballo resta lo scontro più duro.

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