Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Thuram smorza l'entusiasmo della Juventus e richiama alla concentrazione i compagni

default_image

«Lo scudetto è ancora lontano»

  • a
  • a
  • a

Parola di Lilian Thuram, che riassume così tutte le prudenze della squadra bianconera. Per il difensore francese basterebbe una sconfitta, magari già sabato con la Roma, e tutto tornerebbe in discussione. «È chiaro che quello di Bologna è stato un punto importante - ammette Thuram - il vantaggio è aumentato e c'è una partita in meno. Ma già sabato prossimo l'impegno sarà molto duro: la Roma verrà a Torino a giocare una gran partita, per dimostrare di essere più brava di noi e che la sua classifica è bugiarda. Non sarà facile fermare i giallorossi, questo lo sappiamo. Nel caso dovessero vincere e le milanesi fare altrettanto, tornerebbe tutto in discussione. Noi abbiamo alcuni punti di forza: domenica abbiamo dimostrato un grande carattere, perchè molti altri, sul 2-0 per l'avversario, avrebbero mollato, avrebbero subito un terzo gol. Mentre noi no, mai. E poi, l'altra nostra forza, è quella di vivere partita per partita, senza pensare troppo avanti: nemmeno al Barcellona, tanto per intenderci. Adesso per noi c'è solo la Roma e basta». Possibile che il Barcellona non faccia nemmeno capolino nei pensieri juventini? «Sappiamo che al 'Nou Camp' sarà dura, ma anche il Barcellona sa che dobbiamo vincere e che la Juve è una squadra che, se c'è appena un pò di speranza di vincere, si aggrappa a quella. Per il Barcellona sarà difficilissimo, ma noi non ci pensiamo adesso». Questa Juventus non proprio irresistibile in attacco (anche perchè ce l' ha mezzo incerottato) di fine campionato, non preoccupa il francese: «L'importante è che qualcuno i gol li faccia e mi sembra che continuino ad arrivare anche in questo periodo non brillantissimo. Certo, abbiamo bisogno del miglior Del Piero e poco per volta sta arrivando. La squadra è in salute e lo dimostrerà: a Bologna abbiamo costruito molte palle gol e la Juventus mi è parsa viva». Thuram sta benissimo a Torino, nonostante abbia dovuto adattarsi controvoglia (ma oggi non è più cosi) alla posizione di terzino destro e spiega questo suo benessere anche in chiave societaria, non solo tecnica: «La Juve è un club che, come le grandi aziende di altri settori, non fa mai il passo più lungo della gamba, cioè non fa contratti che poi non si può permettere di onorare. Per questo non ci sarà problema nella graduale riduzione dei nuovi ingaggi. Il taglio degli stipendi avverrà da solo, automaticamente, perchè è il mercato che li determina. Ma altrove è diverso che a Torino. È difficile chiedere di ridurre un ingaggio quando c'è un contratto firmato, perchè significherebbe che la società ha sbagliato tutto». Thuram, che quest'anno ha avuto un rendimento straordinario proprio nella posizione in campo che predilige meno, è un punto fermo della Juventus del futuro, anche se l'età media della difesa è alta e si era anche parlato di una sua cessione appunto per ringiovanire il reparto di ultratrentenni. Un altro francese della Juventus, David Trezeguet, è invece ancora fuori gioco: oggi non ha partecipato alla seduta collettiva con i compagni sul campo. L' attaccante, che non ha ancora affrontato il consulto medico specialistico per la spalla infortunata, non rientrerà di certo sabato contro la Roma. Sente ancora dolore e nemmeno al 'Nou Camp' ci dovrebbe essere, nonostante le speranze di Lippi e le dichiarazioni fatte ieri in tv dal direttore generale bianconero Luciano Moggi.

Dai blog