SOCIETÀ: STAM, LOPEZ E CHIESA VERSO IL «NO»
L'accordo quadro è al vaglio della squadra: si sta riflettendo sulla mancata possibilità di rimettere sul mercato i titoli entro un anno dalla definizione dell'intesa, secondo quanto previsto dalla bozza preparata dalla società. All'interno dello stessa, complessa base d'accordo è anche stabilito che la squadra dovrà rimettere in vendita le azioni in modo coordinato e non collettivamente, per evitare pericolose sbandate in Borsa del titolo Lazio, considerando che, dopo la definizione dell'intesa, una buona fetta del pacchetto azionario della società finirà nelle mani della rosa stessa. Sono tre i giocatori che non si sono ancora piegati al patto collettivo: Stam, Chiesa e Lopez, con Stankovic e Simeone orientati verso il «sì». Più difficile convincere i primi tre, che ormai sembrano destinati a rientrare «nelle eccezioni motivate», più volte menzionate dall'attuale management biancoceleste e dal vicepresidente Roberto Pessi. Mercoledì, intanto, alla vigilia dell'attesa semifinale di ritorno di Coppa Italia, si riunirà il Cda per approvare il piano industriale presentato dall'amministratore delegato Luca Baraldi. Dopo la firma dell'accordo con la squadra, fondamentale ai fini dell'iscrizione al campionato si convocherà un altro consiglio d'amministrazione: a quel punto si dovrebbe solo definire il valore nominale delle azioni, al centro d'un contenzioso con la Cirio. Subito dopo via alla ricapitalizzazione: Colaninno, Merloni e Ligresti (che sta entrando prepotentemente nell'orbita-Capitalia) rappresentano le piste più credibili per il domani biancocelesti. Da non dimenticare, infine, l'opzione-Gnutti, che sta prendendo in esame i conti biancocelesti.