SCIAGURATI pronostici stanno opprimendo la redazione di Controcampo, anche se il maghetto Mosca non molla ...
Cattivi pensieri accomunano Moratti e Galliani, orientati a piombare da falchi sugli allenatori capitolini qualora risultassero imperdonabili le loro delusioni stagionali. E fra spifferi inquietanti, pare terapeutica la supplica verso Roberto Mancini nell'ultimo agguato che gli srotola Varriale. Sì, Timperi, Galeazzi, Adriana Volpe e il direttore Mauro Mazza chiedono allo stakanovista biancoceleste di restare, senza aggiungere traumi ai risaputi tormenti. Restare per amore irragionevole, nonostante l'uragano dei quattrini veri racchiuso dentro l'offerta interista. Stringere i denti, precisa l'appello accorato, mentre il destinatario annaspa visto che non può promettere pubblicamente nulla.Vana messinscena? Resa diffidente da questi giorni di rivelate fregature (Sensi docet, ma quel palo-Batistuta ancora trema), la tifoseria laziale paventa l'addio già deciso e addirittura scusabile causa problemi societari chissà quando risolvibili. Basta ascoltare l'ex virtuoso Beccalossi, che almeno una volta indovinerà l'oroscopo azzardato: «Avrei preferito l'arrivo carismatico dell'allenatore giallorosso, ma reputo in pole position il suo giovane dirimpettaio non appena Cuper cadrà in disgrazia. L'eventuale successore uscirà da quattro orientamenti, però il nostro presidente privilegerà l'artista di Formello. I candidati sono nell'ordine Mancio, Capello, Zaccheroni e Wenger, cioè l'artefice degli splendori recenti dell'Arsenal. Comunque Moratti, galantuomo stanco di scelte sbagliate, vuole realizzare il sogno d'una vita imprenditoriale. Bene, l'amico Roberto cederà; la sua fede barcolla sotto l'indebitamento che lasciò Cragnotti». Fesserie televisive, con l'esclusivo merito d'affrettare sul versante romanista quel riavvicinamento Sensi- Capello registrato l'altro ieri a Trigoria? Nossignori, l'incubo degli inganni -sempre angoscioso su piazza- fa nuovamente tremare la lazialità, cui Maurizio Mosca dedica altre profezie: «Tranquilli, fratelli milanesi: gli accadimenti peggiori determineranno l'esonero immediato dei nostri tecnici, perdenti irrecuperabili che spesso sperperano ogni risorsa. Soprattutto Cuper rischia di vanificare, recidivo, la forza devastante che Vieri sprigiona in qualsiasi partita. Non raggiungesse gli juventini, aggancio che oso ancora prefigurare, sarebbe indifendibile e tanti saluti. Lui ha buttato via occasioni rare, subendo trentadue reti in ventisette partite di campionato. Lui abusa della pazienza dei morattiani, che verranno sfrattati pure dalla Champions League. Meglio voltare presto pagina e puntare su Mancini. Vi piace il progetto? Vi meraviglierebbe Capello al posto di Ancelotti? Sento che capiterà, ammesso che Galliani e Moratti chiudano l'annata a mani vuote». Quali prodigi aiuteranno il salvatore Baraldi, nel tentativo di trattenere lo stratega corteggiatissimo? Provenienti dalle pagliacciate che denuncia Romero (durante la lite spettacolare con Moggi) e dal romanzesco 3-3 di San Siro, i laziali tirano avanti rattristati. Né serve imprecare sull'incredibile pareggio che rifiutò lo sventurato Fattori, o sperare su un Cuper e capace di ribaltare il proprio destino. Mancano sette turni, dunque, al lancinante strappo pressoché annunciato. Poi, l'amato Roberto ubbidirà ai suoi impulsi professionali senza accettare lo storico sacrificio. Questo ripete il tam-tam mediatico e Mosca finalmente avrà una mezza soddisfazione. Buona fortuna grande Mancio, salvo miracolosi ripensamenti.