Coppa Uefa Semifinale d'andata col Porto. Mancini recupera Stankovic (ore 22, Rai2)

L'allenatore laziale non vuole sentire ragioni: qualche giorno fa ha forzato la mano sugli infortunati, ieri ha caricato la squadra, rimproverandola al tempo stesso. Mancio parla senza mezzi termini, conosce il valore dei suoi ragazzi, pretende un unico risultato: vincere. Stasera contro il Porto, nella semifinale d'andata di Coppa Uefa (ore 22, diretta Rai2) cerca dalla squadra un acuto importante per ipotecare la qualificazione. Mister, che partita ci dovremo aspettare questa sera? «Andiamo ad Oporto per vincere, non per accontentarci. Loro sono una squadra fortissima con ottimi giocatori in mezzo al campo e tanta esperienza. Il modulo di gioco delle due formazioni è diverso, ma la filosofia calcistica è simile. Nessuno si accontenterà, saranno due partite combattutissime». Sarà una Lazio simile a quella vista ad Istanbul? «No, nella maniera più assoluta. Lì conoscevo bene la situazione, sapevo che i turchi avrebbero attaccato a testa bassa sin dal primo minuto ed ero consapevole che ci avrebbero concesso tanto in fase offensiva. Avevano fatto la stessa cosa con lo Slavia Praga nel turno precedente, dopo essere stati sconfitti per uno a zero nella gara di andata: considerando il risultato che avevamo ottenuto all'Olimpico era una situazione identica. Contro il Porto gli scenari sono totalmente diversi». Niente quattro-cinque-uno? «Non scenderemo in campo per accontentarci: la Lazio ha sempre lo stesso atteggiamento,non teniamo conto del fattore campo ed i risultati di questa stagione sono lì a dimostrarlo. All'Olimpico o in trasferta per noi è la stessa cosa. Il Porto ha la nostra stessa filosofia, per questo sono convinto che la qualificazione si deciderà nella sfida di ritorno a Roma». Couto torna ad Oporto da ex: lo esenterà dalla partita come ha fatto con Mihajlovic e Stankovic a Belgrado? «A Belgrado se avessi avuto bisogno di loro li avrei sicuramente impiegati: Stankovic quando eravamo sotto di un gol si stava riscaldando ed era pronto ad entrare. Couto è un gran giocatore, ha esperienza e non credo che avrà problemi a scendere in campo. Considerando l'assenza di Stam,non è da prendere in considerazione un discorso legato ai sentimenti o ai vecchi trascorsi con la maglia del Porto del giocatore» Può una squadra che disputa una semifinale di coppa Uefa essere soltanto quarta in classifica in campionato? «Se siamo quarti in classifica è soltanto colpa nostra: a questo punto della stagione,per quello che abbiamo dimostrato sul terreno di gioco dovremmo essere lassù con Juventus, Inter e Milan a giocarci lo scudetto. Abbiamo perso troppi punti tra gennaio e febbraio, il fatto che siamo così indietro in classifica lo dobbiamo imputare soltanto a noi stessi». Tanti impegni in poche settimane, pensa di ricominciare con il turn-over? «Due giorni per recuperare tra la partita del giovedì e quella della domenica sono pochi, ma gli impegni, man mano che si va avanti sono sempre più difficili. Non potrò cambiare sette,otto uomini come ad inizio stagione, ma almeno due o tre novità ci saranno». La formazione Stankovic ce la fa. Il serbo ha recuperato e dovrebbe guidare l'assalto biancoceleste al Porto. Il mediano ha riassorbito l'edema al ginocchio sinistro: accanto a lui si muoverà Giannichedda, con Simeone eventuale alternativa: sulle fasce sarà ancora il turno di Fiore e Cesar. Mancini ha scelto il 4-4-2: in attacco spazio a Lopez-Chiesa. La lombalgia ha fermato Inzaghi, che ieri non ha partecipato neanche alla rifinitura. In difesa Pancaro e Favalli dovrebbero agire sulle corsie esterne, con Negro (in ballottaggio con l'ex Fernando Couto) e Mihajlovic coppia centrale. Mancini non vuole fare sconti: l'assalto alla finale è già partito. E il Porto è l'ultimo ostacolo prima della supersfida di Siviglia.