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«Sto bene ma Sensi non mi fa giocare»

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Difficile anche la situazione contrattuale: «Intanto non vengo pagato dal 2002»

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Era l'estate del 2001 quando, contro il Boca Juniors, nel gran gala di presentazione della squadra all'Olimpico, in un contatto di gioco oltre a tibia e perone furono spezzati anche i sogni di una carriera in giallorosso. E da quel momento la storia dell'ivoriano ha preso i contorni di un vero e proprio purgatorio calcistico: l'operazione, la riabilitazione ed i rapporti con la società che si stavano deteriorando. Il giocatore, che come procura è passato da Antonio Caliendo a Roger Boli, ha approfittato di una intervista esclusiva, che andrà in onda nei prossimi giorni con il canale televisivo Eurosport, per esternare il proprio pensiero sulla sua strana situazione. «Ho un contratto fino al giugno del 2004 e non vengo pagato dal 2002. Ho un grande rispetto per il presidente Sensi, ma non mi piace essere preso in giro. E' stato lui, nel luglio dello scorso anno, a non volermi nel ritiro estivo, diceva che avevo problemi fisici, ma non era vero. In quel periodo ho lavorato insieme a Cafu che tornava dal mondiale e tutti i test medici mi hanno dato ragione: stavo bene e sto bene. Non riesco a capire perchè la Roma si sta comportando così, eppure dopo l'infortunio mi hanno tanto aiutato. E' incredibile». Poi la stagione ha avuto inizio, ma di scendere in campo neanche a parlarne. Eppure, per quanto riguarda i problemi di natura economica, come dichiarato dal suo ex manager, una causa con la società giallorossa è stata vinta e quindi resta in attesa di incassare. «Mi reputo una persona onesta, ma non mi fanno giocare dicendo che non sto ancora bene e per di più senza stipendio. All'inizio non avevo ancora capito chi era con me e chi era contro. Posso dire però che Capello è estraneo alla situazione: era gennaio quando ho giocato due gare con la primavera ed il mister voleva inserirmi nella lista dei convocati per la gara della domenica. Il presidente lo ha chiamato e gli ha detto che non dovevo giocare. Lì ho intuito che volevano mandarmi via senza pagarmi. Io voglio uscire al più presto da questo incubo per dimostrare di essere un buon difensore, ma se dovessi stare fermo ancora un anno, potrei anche lasciare il calcio». Amare riflessioni di un giocatore ancora giovane (25 anni) e che chiede solo una nuova chance. Magari lontano da Roma visto che il suo procuratore ha ricevuto diverse offerte. La più importante? I Glasgow Rangers.

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