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La Juve si affida alla sua «furia ceka»

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Avversari imbattuti in Europa. Lippi: «Loro sono più belli, noi più efficaci». Stadio esaurito

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Per la grande sfida contro il Barcellona in Champions League Pavel Nedved ci sarà. Il fuoriclasse della Repubblica Ceca sembrava irrimediabilmente out, dopo il fallaccio subito da Fattori nel derby e il ginocchio gonfio come un melone, ma due giorni di riposo sono bastati per rimetterlo in sesto. Ieri mattina l'ex laziale si è allenato regolarmente, anche se non ha forzato ed ha preferito disertare la partitella finale. Marcello Lippi lo ha inserito nella lista dei convocati (esclusi solo Trezeguet, Salas e Fresi) e, malgrado una logica prudenza, ha fatto capire che Nedved sarà (quasi) certamente in campo: «Domattina (oggi per chi legge, ndr) decideremo il da farsi dopo l'ultimo allenamento, ma se ha anche una sola possibilità di giocare, lui la sfrutterà di sicuro. Sono ottimista». Stasera, in un Delle Alpi che sarà quasi esaurito, dopo i desolanti vuoti del derby, la Juve si affiderà quindi alla sua «furia ceca» e al ritrovato Del Piero, (che farà coppia con Zalayeta). A proposito, ieri Pinturicchio ha innestato la marcia indietro a proposito delle dichiarazioni anti Trap rilasciate ad un noto quotidiano spagnolo: «Le parole che ho detto erano riferite al Mondiale e sono relative solo a quella delusione. Io per il Trap nutro il massimo rispetto, mi sono sempre sacrificato e poi avete visto tutti che adesso il ct è intenzionato a giocare in maniera diversa...». Come si dice in Piemonte, il rammendo è stato peggiore del buco, alla fine Del Piero ha sbagliato due volte: prima a dire certe cose e poi a provare a correggere il tiro. Qualche maligno ha osservato che il Pinturicchio bianconero ha parlato così perchè l'avventura azzurra del Trap è ormai prossima al capolinea, visto che nel contratto appena rinnovato da Lippi con la Juventus (due stagioni più opzione per il 2006) esisterebbe una possibilità di uscita in caso di chiamata della nazionale. «Ma che clausole e storie di questo genere, della nazionale avete parlato solo voi - ha tuonato Marcello bello rivolto ai giornalisti - l'ho già detto e lo ripeto: la Juve sarà la mia ultima squadra italiana di serie A, poi vedremo». D'accordo, lasciamo perdere i sogni colorati d'azzurro e parliamo del presente a tinte bianconere. Anzi, parliamo del Barcellona. I blaugrana sono l'unica squadra imbattuta in questa Champions League, tredici vittorie e un pari. C'è di che preoccuparsi: «Ma in questa sfida non ci sono favoriti. Probabilmente non saremo belli come loro, ma sappiamo essere efficaci». Insomma, Lippi ci crede, anche se bisognerà fare i conti col pericolo pubblico Patrick Kluivert, un passato milanista e un futuro tinto forse di bianconero. Nei tre doppi precedenti, due qualificazioni a una per gli spagnoli, ma stasera, quando lo slovacco Lubos Michel darà il fischio d'inizio, la cabala conterà meno di niente.

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