di LUCA CATTANI MILANO — La stagione dell'Inter si decide stasera.
Di questo avviso è Moratti, che dopo il pareggio di domenica scorsa con la Roma ha deciso di mettere da parte la sua proverbiale pazienza e di indicare i responsabili dei mancati risultati. Primo tra tutti, Hector Cuper: il tecnico argentino si sta per giocare il suo futuro nelle prossime due partite (Valencia e derby con il Milan). Nella prima soprattutto è in gioco la sua permanenza al timone dei nerazzurri: il pareggio con la Roma ha praticamente tagliato fuori l'Inter dalla lotta per lo scudetto. Cuper si difende dalle accuse del presidente nerazzurro: «Non ho parlato con Moratti, io difendo il mio lavoro». Le 5 lunghezze di distacco dalla Juventus appaiono troppe, soprattutto considerando la marcia dei bianconeri, pressoché perfetta. Allora la stagione va salvata con l'Europa: a inizio stagione l'obiettivo posto da Moratti è stato chiaro, ovvero vincere qualcosa tra scudetto e Champions. I due obiettivi, se pur ben distinti, rischiano di intrecciarsi pericolosamente l'un l'altro. Cuper, sembra temere questo rischio: «Dovrò cercare di tenere divise queste partite sul piano mentale. Sarà difficile, ma cercherò di farlo». C'è ancora da sciogliere il dopo-Recoba, uscito malconcio dalla gara con i giallorosso: l'uruguayano ha superato il problema al dito del piede, ma lamenta ancora un dolore alla coscia. Tuttavia, dovrebbe esserci al fianco di Vieri. In preallarme Crespo. L'unico vero dubbio riguarda la difesa, dove Coco e Cordoba si contendono il ruolo di esterno sinistro. Il Valencia che Benitez presenterà a San Siro, sarà praticamente la squadra tipo, eccetto l'assenza del difensore Pellegrino. Potrebbe cambiare, se non altro, la disposizione a centrocampo. Anziché la consueta linea a 4 (Rufete, Albelda, Baraja e Vicente) con Aimar e Carew di punta, un centrocampo alla "francese" con Albelda e Baraja davanti alla difesa, linea a tre di centrocampisti offensivi con Rufete, Aimar e Vicente e il solo Carew di punta. Cuper rispetto molto l'avversario di stasera, individuandone il maggior pregio: «È una squadra equilibrata e ordinata. Non parlo dei singoli, è una squadra che non molla, disciplinata tatticamente. Sarà difficile trovare spazi e segnare. Rispetto all'anno scorso il Valencia è cambiato poco, certamente meno di noi». E allora, provaci Inter.