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«Cantù stiamo arrivando»

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La guardia riminese ha vissuto un momento difficile con l'arrivo di Parker. Scalzato dal quintetto base ha faticato all'inizio a vestire i panni, importantissimi per gli equilibri di squadra, di sesto uomo. Ma ormai da un mese la musica è cambiata. Negli ultimi successi della squadra di Bucchi, da quello sui campioni d'Italia della Benetton passando per quello sulla Montepaschi Siena fino a quello con Milano, i punti di Righetti sono stati pesantissimi. «E' vero - dice lui - dopo un momento difficile mi sto adeguando sempre di più a questa nuova situazione». Trasformazione tecnica o psicologica? «Ho ben capito quali possono essere i miei spazi e se pure il mio minutaggio è diminuito non mi piango certo addosso. Giocare in un squadra che punta in alto significa avere tante soluzioni e molti campioni al proprio fianco. Mi sono rimboccato le maniche ed ora il mio apporto è diventato nuovamente determinante. So che devo dare tutto e subito quando vengo chiamato in campo. E cerco di fare il mio meglio». Si era parlato di un Righetti restio ad accettare il rinnovo del contratto per una incompatibilità, caratteriale e di ruolo, con Myers. «Ma questa è una favola bella e buona. Con Carlton ci conosciamo da anni e non c'è nessun problema. È un piacere giocare accanto a lui. Io a Roma sto benissimo e mi farebbe piacere rimanere in questa società che sta lavorando benissimo. Anche perchè mi sembra che i progetti qui siano sempre più ambiziosi». Come quello, ora, di puntare al secondo posto. «Le cose è meglio dimostrarle in campo invece di lanciarsi in proclami che lasciano il tempo che trovano. Certo Cantù è a due soli punti e dovrà venire a farci visita al Palazzetto. Non possiamo negare che l'acquolina in bocca ci sia venuta». Chiusura per Parker. Le ha tolto spazio, come lo giudica? «E' lo straniero più forte accanto cui ho giocato. E poi oltre che un grande giocatore è anche un uomo eccezionale. Dividere minuti con uno come lui non pesa. Credo sia stato il suo arrivo, e la maggior conoscenza di un gruppo molto rinnovato, l'arma in più che ci ha permesso di crescere».

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