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Tra Chievo e Udinese in palio c'è l'Europa

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L'Udinese è la squadra della mia terra, la seguo da tifoso. Ma nel calcio i sentimenti non esistono, questo è un mondo spietato, non ci sono spazi per i ricordi. E quindi adesso l'Udinese è l'avversaria del Chievo e niente altro». Uno schiaffo al proprio passato, al suo amato Friuli, alla sua gente che ancora ad Aquileia lo chiama «Gino», «come chiamavano mio padre - ricorda - e prima ancora mio nonno». Un'Udinese alla quale Del Neri non invidia nulla («giocatori importanti, di grande qualità, ma io tengo i miei») e che rispetta e nulla più. «È vero, hanno battuto l'Inter - ammette -. L'abbiamo fatto anche noi se è per questo. Nelle ultime quattro partite hanno subito tre sconfitte, insomma si tratta di una buona squadra, ma ce la giochiamo alla pari». La convinzione è di potercela fare: «Abbiamo ritrovato durante questa settimana più serenità, lavorando davvero con profitto. Credo che il Chievo possa giocare una bella partita, poi sarà il campo a decidere». Sfida dal profumo d'Europa, ma non decisiva secondo Del Neri: «Assolutamente no. Mancano ancora tante partite, un punto in più o in meno conta poco. Noi all'Europa teniamo, ci piacerebbe riassaporare l'aria delle sfide europee». «Non mi interessa tanto di loro quanto di noi. Dovremo fare una gara d'intensità, solo così - ha spiegato Spalletti - riusciremo a fare la nostra figura. Per l'Europa loro sono comunque avanti e avranno il vantaggio di giocare in casa».

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