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IN VIAGGIO per Bergamo con un solo obiettivo: vincere.

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30,alla Lazio di Bollini la prima Coppa Italia Primavera della sua storia. Certo, il 2-2 dell'andata, maturato in modo assai rocambolesco (la Lazio era in vantaggio per 2-0), non faciliterà il compito ai biancocelesti, chiamati a una grande impresa. L'Atalanta è, infatti, squadra navigata, avvezza a un certo tipo di partite, quelle, per intenderci, da dentro o fuori, senza tante mezze misure. E la Lazio dovrà andare in terra orobica per cercare di strappare un trofeo che pare già spedito verso la bacheca neroazzurra. Ma Alberto Bollini, allenatore della Lazio, ci crede. La sua squadra quest'anno ha avuto davvero poche flessioni. Per l'esattezza due: negli ottavi di finale del Viareggio, quando fu sconfitta dal Cittadella, e sabato scorso, quando si è piegata in casa (1-2) al Perugia. Due partite fallite in sei mesi. Oggi, a Bergamo, non ci saranno gli infortunati Corsi, De Angelis e Moretti. In compenso, anche l'Atalanta dovrà fare a meno di un paio di squalificati, pedine importanti, le assenze delle quali autorizzano la Lazio a crederci e provarci fino in fondo. Vincendo, Alberto Bollini otterrebbe un altro trofeo di grande prestigio, dopo lo scudetto conquistato due stagione fa. Il successo in Coppa Italia potrebbe rappresentare anche, per il tecnico laziale, un modo per scacciare i fantasmi di Gigi Casiraghi. L'ex-laziale, che ha già guidato la Primavera del Monza, sarebbe stato contattato per rilevare proprio Bollini alla guida della prima formazione giovanile, con Fausto Salsano allenatore degli Allievi Nazionali. Solo chiacchiere, per il momento, anche perchè i risultati di Bollini parlano da soli. La Coppa Italia completerebbe un'opera iniziata qualche stagione fa. D. D. M.

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