FORMULA UNO: È GIALLO SUL LICENZIAMENTO DEL CAPOMECCANICO
«Si tratta di un'assoluta sciocchezza - è sbottato il tedesco - perché Chris Dyer è e resta il mio ingegnere di corsa. Lui non è il mio capomeccanico, né è stato silurato, tantomeno da me». Fin qui la spiegazione di Schumi, che tuttavia non spiega molto e, soprattutto, non smentisce quanto affermato dal giornale tedesco, il quale a parte l'erronea attribuzione del titolo di capomeccanico all'australiano, non ha affatto sostenuto che questi sia stato licenziato. La "Bild" ha infatti scritto che Dyer continua a conservare la sua funzione e a rimanere al box della Ferrari, mentre ad assumere la responsabilità dell'assetto dell'auto di Schumi è d'ora in avanti Baldisseri, richiamato in pista per assolvere un incarico che, sempre secondo il giornale tedesco, alla Ferrari avrebbero limitato ancora "a qualche corsa". Il mistero su chi sia adesso il vero responsabile della macchina di Schumi rimane intatto anche dopo le dichiarazioni della sua portavoce, Sabine Kehm, la quale ha ammesso ad un'agenzia di stampa tedesca che Baldisseri è tornato in pista già nel passato Gran Premio di Malaysia. È evidente, dunque, che qualche problema ci deve pur essere, se a Maranello hanno deciso di far tornare Baldisseri, anche se si è avuta l'accortezza di definire il suo ruolo come quello di un "braccio destro di Ross Brawn", come lo ha definito la portavoce di Schumi. Insomma, nessun cambio ufficiale nell'organigramma, anche se è un fatto che debba essere probabilmente di nuovo Baldisseri a dover dire la sua in maniera determinante sulle scelte riguardanti l'assetto della vettura del tedesco. Per illuminare l'intesa perfetta che esiste tra Baldisseri e Schumacher, è sufficiente ricordare la dichiarazione che questi aveva rilasciato lo scorso anno dopo la matematica conquista del suo ultimo titolo mondiale sul circuito francese di Magny-Cours, quando il tedesco aveva lodato con queste parole il lavoro di Baldisseri: «Luca è l'uomo adatto per la mia auto. Noi siamo in piena sintonia l'uno con l'altro ed egli conosce il mio stile di guida come nessun altro».