PANTANI ALL'EQUIPE
«Armstrong è un finto eroe»
..»:intervistato dal quotidiano francese L'Equipe, Marco Pantani non si nasconde dietro la diplomazia e rivela tutto il suo rancore nei confronti del quattro volte vincitore del Tour de France, l'americano Lance Armstrong. «Lo misi in difficoltà nel Tour del 2000 - ricorda il Pirata - attaccandolo da lontano, di sorpresa, sulle Alpi. È così che bisogna fare con lui, perchè è davvero il suo punto debole». Pantani vede il corridore texano come «un eroe finto, da cartoni animati». Ma perchè? «Come si può considerare in altro modo un corridore che vince il Tour dopo aver vinto il cancro? È questo che non mi piace in Armstrong, la sua capacità di dimenticare. Ero stato uno dei pochissimi a tendergli la mano dopo il suo cancro. All'epoca aveva fatto sapere attraverso Cassani di voler correre con me. Dissi ok, va bene; lo sostenni anche nelle mie dichiarazioni. Era stato appena licenziato dalla Cofidis e l'US Postal non si era fatta viva, lui era Armstrong, il corridore malato. Nessuno avrebbe previsto quello che poi sarebbe diventato, ma lui ha dimenticato tutto. E non parlo di tanto tempo fa, parlo di cose che risalgono a quattro, cinque anni fa, non di più». Sul Tour, il Pirata - al quale giovedì il patron Jean-Marie Leblanc ha di fatto chiuso in faccia la porta - sembra essersi messo l'anima in pace. Non invoca più il diritto «divino» di esserci per forza, per il suo passato: «Due anni fa - spiega - Leblanc mi negò questo diritto, credo ingiustamente, perchè ero sempre stato un protagonista del Tour de France. All'epoca avrei meritato più fiducia. Stavolta è obiettivamente diverso, voglio ripartire da basi sane, correre dove la nostra squadra avrà il diritto di correre».